FABRIANO – Progetto Quadrilatero, la Cna alza la voce e si fa interprete di un sentimento comune in tutto Fabriano e il comprensorio. «Un’autentica impresa raggiungere la vallata, con danni economici e disagi sociali», il pensiero espresso dall’Associazione di categoria.
In questi giorni, in rapida successione, prima il grido di allarme del comitato Indecente 76, composto da esponenti di Fabriano e non solo, che hanno messo in dubbio il fatto dell’apertura del tratto Cancelli-Fossato di Vico entro questo mese, così come affermato ufficialmente lo scorso 4 aprile dai vertici dell’Anas.
Ora, l’intervento della Cna di Fabriano che si fa interprete dei disagi manifestati da automobilisti, turisti e residenti nel raggiungere Fabriano e il comprensorio. Insomma, il progetto Quadrilatero relativamente al maxi-lotto n.2, raddoppio della SS.76 tratto Fabriano-Serra San Quirico in primis e realizzazione della Pedemontana delle Marche, sta assumendo sempre più i contorni di una vera e propria odissea.
«La Cna interviene rispetto alla denuncia fatta dagli amministratori e dai pendolari, ma anche dai turisti che devono affrontare il martoriato tragitto lungo la Statale 76 fino alla prima uscita possibile predisposta temporaneamente per raggiungere Genga e Sassoferrato, rimarcando che siamo ancora in assenza di certezze e nella triste vicenda dei lavori sulla Statale 76 si vedono solo continui slittamenti e lentezze. La Cna da lungo tempo tratta in prima linea il problema infrastrutturale dell’area, concorrendo anche alla raccolta delle firme della petizione lanciata anni or sono, e segnalando l’assurda vicenda della Pedemontana a Striscia la Notizia. Ormai visto lo stato delle cose, la realizzazione dei lavori sembra un’autentica chimera», scrivono dall’Associazione di categoria.
Eppure non è difficile comprendere che senza adeguate infrastrutture materiali e immateriali, «non si può garantire la tenuta economica e demografica di un’area, come quella del fabrianese, profondamente colpita dalla crisi, nella quale la Cna sta comunque cercando di portare avanti azioni importanti, con progettualità mirate, sintonia con le amministrazioni e grazie all’abilità e alla passione degli imprenditori, per tentare di ripartire su basi nuove».
In attesa di una risposta ufficiale da parte dell’Anas sullo step di luglio e, soprattutto, sul completamento complessivo dei lavori fissato per aprile 2020, non resta che incrociare le dita e sperare che, per una volta, le parole diventino fatti e, quindi, opere completate.