ANCONA – Proposta di incentivazione per l’uscita volontaria dei lavoratori ex Auchan, ricollocazione per gli esuberi, ma nulla di nuovo sul fronte del deposito. È quanto è emerso oggi (14 febbraio) al tavolo di confronto tenutosi nella sede di Margherita Distribuzione a Roma tra direzione e sindacati, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
La direzione aziendale di Margherita Distribuzione, la nuova ragione sociale creata per gestire i negozi in fase di passaggio e quelli che non passeranno, ha formulato una proposta di incentivazione per l’uscita volontaria dei dipendenti offrendo 14 mensilità e un piano incentivato da 17mila a 37 mila euro.
Inoltre ha manifestato la volontà di prevedere ricollocazioni nel mondo Conad e presso terzi, aprendo gli incentivi anche alla rete. Durante l’incontro, Margherita Distribuzione ha anche riformulato i numeri relativi agli esuberi nazionali che sono scesi da 817 a 798.
Rimandato a fine febbraio invece il confronto sul deposito di Osimo: è stato spiegato che l’assetto definitivo della logistica verrà comunicato non prima di quella data. Rinviata anche la discussione sulla cassa integrazione per gli 8.873 lavoratori italiani dei complessivi 9.671, dei quali attualmente stanno lavorando 1300: su questo punto Margherita Distribuzione ha chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto al Ministero del Lavoro per strumenti di sostegno al reddito conservativo fino al 31 dicembre 2020.
Parallelamente va avanti invece la procedura di licenziamento collettivo avviata da Margherita Distribuzione per gli impiegati delle due sedi, Ancona e Offagna.
I sindacati hanno chiesto ulteriori approfondimenti su alcune ricollocazioni avvenute, secondo Margherita Distribuzione, prima dei cambi di insegna, reclamando allo stesso tempo nuovi posti per riassorbire gli esuberi esistenti.
Uno spiraglio che però non tranquillizza ancora i sindacati. «Siamo alla fase uno di un confronto complesso – commenta la segretaria Fist Cisl Selena Soleggiati – che dovrà definire ricollocazioni ed incentivazioni per gli esuberi di sede e ridefinire il quadro complessivo dove si innestano tutte le criticità: le sedi, i negozi ancora nel perimetro Margherita, la logistica. Raccogliamo l’impegno a mettere sul tavolo posti lavoro oltre agli incentivi e saremo categorici nel far sì che dalle parole si passi ai fatti. Sui depositi l’unico passo in avanti è la disponibilità ad esplicitare le decisioni definitive entro fine febbraio e ad aprire un confronto per Osimo in Regione con la presenza anche di Xpo. Vigileremo – conclude – affinché anche questo impegno si realizzi con una convocazione a strettissimo giro. In ordine alla cassa integrazione verrà aperto un confronto ad hoc. Positivo che si confini l’utilizzo dell’istituto alle ristrutturazioni. Ci aspettiamo quindi l’esclusione o il non utilizzo per quelle realtà come Auchan Ancona che a stretto giro passeranno alla rete Conad».
Parla di una timida ripresa del confronto la segretaria regionale Filcams Cgil, Barbara Lucchi che definisce tuttavia l’incontro come «prettamente interlocutorio». «Sul tavolo – precisa – la procedura di mobilità dei lavoratori della sede, a cui si aggiunge la richiesta di cassa integrazione straordinaria per quasi 9.000 lavoratori della rete e l’interrogativo ancora senza risposta sulla sorte dei lavoratori della logistica. Di fatto manca una serie di elementi, previsti peraltro dalla legge, a corredo della procedura di mobilità avviata. Il confronto è molto teso – conclude -, ma è comunque positivo che si sia riavviata una discussione a livello nazionale».
Incontro interlocutorio anche secondo il segretario regionale Uiltucs Uil, Fabrizio Bontà: «Non poteva essere diversamente: i segretari nazionali hanno chiesto una implementazione della documentazione per dare avvio alla procedura di mobilità che sarà estesa anche alla rete per tutti ma solo su base volontaria. Per il resto, è trapelato un moderato ottimismo per il deposito, ma ancora insufficiente per dire di essere fuori dalle secche».
Il prossimo incontro è stato fissato al 22 febbraio.