SENIGALLIA – «Nei dieci anni successivi all’approvazione della Direttiva Bolkestein in materia di concessioni demaniali marittime, l’Italia non era riuscita ad andare oltre due proroghe delle stesse concessioni. Questo ha creato un clima di incertezza nei confronti di un sistema di imprese, oltre 30mila In Italia per lo più a carattere familiare, un comparto strategico per l’economia regionale come quello del turismo balneare», con queste parole l’onorevole Emanuele Lodolini presenta l’iniziativa del Governo per risolvere l’annosa questione delle concessioni demaniali, proprio in procinto della nuova stagione balneare.
Emanuele Lodolini e l’onorevole Tiziano Arlotti presenteramnno sabato 18 marzo alle ore 9:30, presso l’Hotel Touring di Falconara, il disegno di legge di delega al Governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo, il cui testo di legge è in questi giorni sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica e approderà in Parlamento quanto prima.
«Si tratta di un doveroso momento di approfondimento su un tema che riguarda il turismo costiero e l’indotto che gravita intorno ad esso sui quali avremo la possibilità di fare chiarezza e confrontarci.
Oggi la legge delega è lo strumento adeguato a tenere insieme, attraverso la Conferenza unificata Stato-Regioni, tutti i livelli istituzionali. È anche lo strumento più adatto per coinvolgere le categorie economiche e i portatori di interesse in tutti i passaggi.
Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea sulle concessioni, lo scorso luglio, erano rimaste aperte delle possibilità contenute nella legge delega con le quali viene riconosciuto il valore commerciale dell’impresa, viene riconosciuto il valore della professionalità acquisita nel pieno rispetto della norma europea, e viene affrontata la riforma dei canoni e dei cosiddetti pertinenziali, per i quali il ricalcolo in base ai valori Omi aveva avuto effetti sperequativi.
Le risorse aggiuntive che ne deriveranno saranno gestite dalle Regioni insieme con i Comuni e resteranno sul territorio; La legge delega pone le condizioni per tutelare le imprese e gli investimenti da esse realizzati e per dare certezze agli operatori che vogliono investire», ha dichiarto Lodolini.
Il 27 gennaio 2017 il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali Enrico Costa, ha approvato un disegno di legge di delega al governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo per favorire, nel rispetto della normativa europea, lo sviluppo e l’innovazione dell’impresa turistico-ricreativa.
La delega, che mira anche al superamento delle problematiche che la normativa nazionale pone in relazione a quella europea come evidenziate da ultimo dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea con la sentenza del 14 luglio 2016, elenca i principi e i criteri direttivi cui il Governo deve attenersi, prevedendo in particolare modalità di affidamento delle concessioni nel rispetto dei principi di concorrenza, di qualità paesaggistica e di sostenibilità ambientale, di valorizzazione delle diverse peculiarità territoriali, di libertà di stabilimento, di garanzia dell’esercizio, dello sviluppo, della valorizzazione delle attività imprenditoriali e di riconoscimento e tutela degli investimenti, dei beni aziendali e del valore commerciale, mediante procedure selettive che assicurino imparzialità, trasparenza e pubblicità e che tengano conto della professionalità acquisita nell’esercizio di concessioni di beni demaniali marittimi, nonché lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative.
Dovranno, altresì essere stabiliti adeguati limiti minimi e massimi di durata delle concessioni entro i quali le regioni potranno a loro volta fissare la durata delle stesse per assicurare un uso rispondente all’interesse pubblico, prevedendo anche che le regioni, per garantire la pluralità e la differenziazione dell’offerta, possano disporre limitazioni sul numero massimo di concessioni negli ambiti territoriali di riferimento per singolo operatore economico.
Proprio per le innovazioni che verranno introdotte, è previsto tra i principi e criteri direttivi un adeguato periodo transitorio per l’applicazione della disciplina di riordino.
Il Governo viene, inoltre, delegato alla revisione dei canoni concessori, che dovranno essere determinati con l’applicazione di valori tabellari, tenendo conto della tipologia dei beni oggetto di concessione, anche con riguardo alle pertinenze e alle relative situazioni pregresse.
Nel caso di concessioni demaniali di più elevata valenza turistica, il canone è maggiorato e una quota, calcolata in percentuale sulle maggiori entrate annue rispetto alle previsioni di bilancio, destinata alla regione di riferimento.
Oltre, infine, al coordinamento formale e sostanziale delle disposizioni legislative vigenti, è previsto l’aggiornamento delle procedure, anche mediante la previsione dell’utilizzazione delle tecnologie digitali dell’informazione e della comunicazione, finalizzate al rafforzamento del sistema informativo demanio marittimo.