PESARO – Una cartella sotto braccio, all’interno le bollette di alcuni associati alla Confcommercio. La prima è proprio quella dell’associazione che ha sede in Strada delle Marche. È passata da 4300 euro di gennaio dello scorso anno a 11.800 euro. Il direttore Confcommercio Marche Nord Amerigo Varotti, il presidente Angelo Serra e i vicedirettori Agnese Trufelli e Barbara Marcolini hanno consegnato un documento al Prefetto di Pesaro chiedendo di fare da tramite verso il governo.
«Un documento corposo da recapitare al presidente del consiglio del ministri Mario Draghi e al ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, per presentare la gravità della situazione per le piccole imprese. Parliamo di un 200% in più di costi. L’invito è a considerare che nessuna impresa può pianificare la permanenza e lo sviluppo. Nessuno può affrontare a lungo una situazione simile. Le imprese del turismo, ristorazione e commercio che non sono morte per il covid non possono morire per la bolletta. Il Governo deve intervenire seriamente, anche l’ultimo decreto che elimina gli oneri si sistema per chi consuma 16,5 kw/h riguarda solo le grande aziende. Le piccole non hanno benefici, serve allora uno scostamento di bilancio altrimenti si rischiano tante chiusure. Va ripensata la bolletta energetica perchè il 70% è data dagli oneri di sistema, decisi dallo Stato. Su questi il Governo deve intervenire, così come sugli approvvigionamenti».
Alcuni numeri
Costi che stanno mettendo in ginocchio imprese e famiglie. Sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione di gennaio, è di circa 38,5 miliardi di euro, ovvero ciascuna famiglia spenderà 1.500 euro in più per quanto riguarda generi alimentari ma anche acquisti per la casa, viaggi e svago. Per commercio e turismo si stima un incremento della bolletta elettrica dai 7.4 miliardi di euro del 2021 a quasi 14 nel 2022, mentre quella del gas dai circa 4 dell’anno scorso a 6miliardi.
«Abbiamo tante aziende che hanno chiuso e alcune preferiscono non aprire in questa fase. Le aziende stagionali aspettano, perchè la difficoltà è enorme. Le imprese del commercio, turismo e servizi, che sono quelle più colpite dalla pandemia – sottolinea il direttore generale Amerigo Varotti – rischiano il collasso e la chiusura a causa del caro bollette. Per questo riteniamo del tutto insufficiente quello che sta facendo il Governo. Bene la riduzione dell’Iva dal 22% al 10%, bene la riduzione della dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento energetico, ma ora servono misure di sostegno e ristori urgenti. Non siamo morti per Covid, non vogliamo morire per il caro bollette».