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Confcommercio e #Ristoritalia contro l’iniziativa di Carriera IoApro

Il presidente dell'Associazione Ristoratori della Provincia di Pesaro Urbino Di Remigio: «Attività distrutte ma serve legalità». Vedovi e Naccari: «Mera propaganda»

PESARO – Ristoratori divisi. Lascia code polemiche l’iniziativa di Umberto Carriera #Ioapro, sostenuta anche da Matteo Salvini, che unisce oltre 30 mila ristoratori e gestori di locali pronti ad aprire la sera del 15 gennaio.

Mario Di Remigio come presidente dell’Associazione Ristoratori della Provincia di Pesaro Urbino, di Confcommericio Marche Nord, prende le distanze e non intende aderire all’iniziativa di apertura serale dei locali.

«Penso che tutte le manifestazioni e rivendicazioni debbono passare attraverso la legalità e il senso civico di comunità – spiega Di Remigio -. Tale iniziativa non ottempera alle misure messe in atto per contrastare la diffusione della pandemia che in questi mesi ci ha messo in ginocchio.
In un momento di ristrettezze economiche, sarebbe ingiusto, far rischiare ai nostri associati sanzioni e chiusure. Stare aperti non serve a nulla, i clienti non hanno voglia di rischiare multe o complicazioni, ricordate che vengono al ristorante per rilassarsi e vivere un momento di svago, no a protestare, anche se solidali con noi. Rimane il fatto che la difesa della salute pubblica è stata la nostra priorità, ma finora è mancata una politica efficace di sostegno alle imprese. Il momento è di estrema difficoltà e abbiamo bisogno di poter lavorare per poter far fronte alle necessità di cassa che in questo momento sono inesistenti.
Mi auguro e spero al più presto di poter svolgere il nostro lavoro, diritto al lavoro, espresso anche nella costituzione, soprattutto per il rispetto ed il mantenimento dell’ordine pubblico, altrimenti si assisteranno a spiacevoli inconvenienti, già registrati in giro per l’Italia. Le famiglie ormai sono allo stremo e le attività commerciali distrutte».

Anche #Ristoritalia, assieme a tutto il direttivo della T.N.I. (tutela nazionale imprese horeca), prende le distanze da manifestazioni di apertura delle proprie aziende come quella indetta da Umberto Carriera e seguita d’istinto da molti colleghi in tutta Italia poiché in assoluta convinzione che non sia questo il modo di far valere le proprie ragioni.

«La sicurezza della salute non viene mai meno per la propria clientela, i propri collaboratori, i propri familiari, non può passare in secondo piano per proteste fine se stesse e speculative che pubblicizzino soltanto i pochi artefici approfittando del malcontento e della rassegnazione di molti colleghi – spiegano il portavoce #Ristoritalia Lorenzo Vedovi e di T.N.I. Pasquale Naccari -. È giusto protestare e vi sono modi corretti per farlo. Il fine è quello di ottenere risultati per la categoria colpita da una pandemia, non quello di aumentare i disagi solo per mera propaganda».