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Confindustria Marche Nord: «Se non si interviene subito il turismo morirà»

Ludovico Scortichini critica le misure messe in campo dal governo per il settore del turismo: «Sono assolutamente inadeguate e insufficienti». Ecco le sue osservazioni

La spiaggia di Pesaro

«Le misure messe in campo dal governo per il settore del turismo sono assolutamente inadeguate e insufficienti»: così Ludovico Scortichini, presidente del raggruppamento delle imprese del settore Turismo di Confindustria Marche Nord, sottolinea la necessità di un decreto ben più consistente e interamente dedicato al turismo.
Il turismo è «un settore che è in ginocchio e che, se non venissero adottate misure straordinarie e concrete, non si rialzerà più. La Francia ha previsto un piano di 18 miliardi solo per turismo mentre in Italia, il Paese che è al primo posto nel mondo come meta turistica desiderata, mettiamo in campo risorse minime. E questo è ancora più vero per il turismo marchigiano che proprio quest’anno avrebbe potuto approfittare del riconoscimento da parte di Lonely Planet come seconda regione più bella del mondo, e che invece si troverà ad affrontare una situazione drammatica con anche rilevanti perdite di posti di lavoro».

E proprio su questo tema Scortichini precisa: «Servono prestiti e mutui a 30 anni a tasso fisso minimo, a fronte del mantenimento della forza lavoro. 18 settimane per gli ammortizzatori sociali non sono assolutamente sufficienti, per noi la cassa in deroga va allungata almeno fino a dicembre visto che tanti paesi apriranno forse solo dopo l’estate ai turismi italiani e il turismo solo in Italia è solo una chimera se consideriamo le condizioni economiche della maggior parte delle persone e le poche ferie da usare».

Il presidente del raggruppamento delle imprese del settore Turismo critica inoltre la soglia dei 5 milioni di euro previsti per ottenere finanziamenti a fondo perduto per le imprese turistiche, come attualmente previsto nel decreto. «La soglia inserita – spiega – taglia di fatto fuori tutte le medie e grandi imprese turistiche italiane, in particolare esclude oltre il 99% dei tour operator che stanno registrando una perdita di fatturato pari al 75%. Il fondo emergenze per agenzie di viaggi e tour operator infatti, che prevede uno stanziamento pari a 25 milioni di euro è ridicolo, servirebbero almeno 750 milioni: i 25 milioni inseriti rappresentano di fatto lo 0,33% del fatturato che le imprese di turismo organizzato, i tour operator e le agenzie esprimono».

Ed ecco altre considerazioni di Scortichini: «Va immediatamente trovata una soluzione per sollevare i datori di lavoro dalla responsabilità in caso di infezione da Covid-19 di un dipendente: il rischio di contenziosi e cause infinite a fronte dell’impossibilità nell’accertare la modalità e il luogo dell’infezione porterà ad una drastica diminuzione delle assunzioni, già falcidiate dalla stagione compromessa e dalla mancanza di regole e tempi chiari sulle riaperture. Tutto questo mentre lo Stato sta dando ad Alitalia 3 miliardi e 700 milioni! Che si aggiungono, secondo stime del Sole24Ore, agli oltre 8 miliardi già dati».

Per concludere: «Vogliamo parlare del bonus vacanza? 2,4 miliardi stanziati e sono già finiti!! Il bonus vacanza come ipotizzato è assolutamente inutile ed è solo una operazione di marketing politico. Occorre portare l’Isee di riferimento ad almeno 50.000 euro e rendere lo stesso direttamente incassabile. non è immaginabile che le imprese che attendevano un aiuto sulla liquidità diventino invece finanziatrici dello stato facendosi carico del 90% del valore del bonus come anticipo da portare in compensazione tributaria a fine anno. È ora di cambiare passo e sostenere con misure concrete e immediate un settore che rischia di non risollevarsi più».