Attualità

Confronto a sei, atti terzo e quarto

Platea affollata a Palazzo dei Convegni per il terzo dibattito pubblico fra i candidati alla carica di sindaco, organizzato da Radio Incredibile. Stasera alle 21 si replica al Teatro “Il Piccolo" con le tre C di categoria.

Un comizio a palazzo dei Convegni a Jesi

JESI – Platea affollata a Palazzo dei Convegni per il terzo confronto pubblico fra i sei candidati alla carica di sindaco di Jesi, organizzato e trasmesso in diretta social da Radio Incredibile. E questa sera alle 21 si replica, questa volta al Teatro “Il Piccolo” di San Giuseppe: gli aspiranti primo cittadino saranno interpellati da Cna, Confartigianato e Confcommercio sul tema “Impresa ed Economia: cosa ne pensano i candidati a sindaco di Jesi”.

A Palazzo dei Convegni Samuele Animali (Jesi in Comune e #Laboratorio Sinistra), Massimo Bacci (Insieme Civico, Jesiamo, Jesinsieme, Patto per Jesi), Luca Bertini (Movimento Cinque Stelle), Silvia Gregori (Lega Nord), Massimiliano Lucaboni (Libera Azione) e Osvaldo Pirani (Pd e Jesi Sostenibile) hanno risposto su sogni e aspettative della Jesi che immaginano di qui ai prossimi cinque anni dopo una loro eventuale elezione ma anche a domande più leggere, dai gusti personali allo sfidante contro cui vorrebbero trovarsi al ballottaggio o con il quale condividerebbero una vacanza. Ai sei è stato chiesto di mettere in ordine di priorità i temi università, cultura, lavoro, urbanistica, ospedale, turismo. «Cultura, perché è quella che dà una direzione a tutto il resto» è stata la prima scelta di Animali, «Urbanistica, perché è importante non dimenticare quali sono i settori nei quali effettivamente un Comune può intervenire» ha detto Bacci. L’ospedale la priorità messa in testa da Bertini e Lucaboni, per Pirani «l’università, che a Jesi deve resistere e continuare». Per Gregori primo tema il lavoro. La candidata leghista vede di qui a 5 anni con una sua guida «una Jesi di persone che lavorano e rispettano le regole», Animali una città «guardata con speranza e ripartita, dove si investe sulle persone e non sulle cose», Bacci un «Comune più digitalizzato e informatizzato, con più personale, dagli operai alla Polizia Locale, sulle strade». Una Jesi «più sociale e senza quartieri ghetto» è il punto d’arrivo di Lucaboni, «dai cittadini maggiormente dentro al Comune, trasparente e meno inquinata» per Bertini, «tornata ad avere una identità e al centro della Vallesina» secondo Pirani.

Stoccate indirizzate all’amministrazione uscente quelle sulle «piste ciclabili inutili» per Lucaboni, «le barriere architettoniche di Palazzo Pianetti» per Animali, «la carenza di strutture per la disabilità» di Bertini. Gregori chiede di «essere padroni a casa nostra e poter uscire la sera», Pirani una «Jesi in grado di fare politica alla pari con gli organismi regionali». Bacci parla di «correttezza nei confronti dei cittadini, la città ideale non si costruisce con idee che non hanno le gambe per camminare. Quanto alla trasparenza, già cinque anni fa fui l’unico a rendere pubbliche da subito la mia dichiarazione dei redditi e tutte le mie proprietà».

Questa sera tocca alle associazioni di categoria. Il confronto sarà aperto e chiuso dai presidenti territoriali, che porgeranno le domande ai candidati. Sei le questioni poste agli esponenti politici che avranno un tempo massimo di 2 minuti per rispondere alle domande, minuti non cumulabili con eventuali residui di tempo precedenti. Si parte dal primo candidato in ordine alfabetico e dal secondo giro si attua il meccanismo della rotazione, sempre nel rispetto dell’ordine alfabetico. Qualora un candidato faccia un riferimento ad un altro, il menzionato può chiedere un diritto di replica che non deve superare il minuto. Ai presenti e ai candidati sindaco sarà consegnato un documento congiunto nel quale Cna, Confartigianato e Confcommercio di Jesi hanno racchiuso quelle che ritengono essere le priorità per sostenere il futuro delle Imprese e dell’economia locale. I candidati avranno la possibilità di sottoscrivere il documento proposto dalle Associazioni come impegno per la prossima legislatura, un impegno che investirà sia chi governerà sia chi farà opposizione.