ANCONA- Una doccia gelata, di quelle che non ti aspetti e in un istante la riqualificazione della periferia nord di Ancona- Archi-Palombella-Stazione– diventa un obiettivo lontano. Il Senato ha approvato l’emendamento al decreto Milleproroghe che rinvia al 2020 l’erogazione dei finanziamenti del Bando periferie dei Governi Renzi e Gentiloni per 96 città. Soltanto una settimana fa, la Giunta Mancinelli aveva approvato tutti i progetti esecutivi previsti nel programma di riqualificazione nei tempi previsti dalla convenzione, con le gare d’appalto pronte a partire a settembre. Per la riqualificazione delle periferie- ingresso nord della città, il Comune di Ancona si era visto assegnare da parte del Governo 12,5 milioni di euro, già stanziati nel dicembre 2017. A questa somma si aggiunge un co-finanziamento di 4milioni di euro da parte di Comune, Regione ed Erap quindi l’investimento totale è di circa 17 milioni di euro. Ma è chiaro che se i fondi dello Stato non arriveranno anche gli altri soldi non potranno essere impegnati.
Per il momento quindi, il Governo Lega-Movimento 5 Stelle, mette in stand by la riqualificazione del quartiere Archi, del comprensorio di via Marchetti, dell’ex Birra Dreher, dell’ex Verrocchio. Il sindaco Valeria Mancinelli è rientrata di corsa dalle ferie ed ha convocato una conferenza stampa per spiegare le azioni che l’amministrazione intende portare avanti: dall’incontro con tutti i parlamentari marchigiani fino alla possibilità di fare causa allo Stato. Il primo cittadino è pronta a dare battaglia e assicura che in un modo o nell’altro, quei progetti saranno realizzati.
«È stato commesso un grave errore e di questo vogliamo informare la cittadinanza. Erano previsti oltre 12 milioni di euro, ne abbiamo già spesi circa 500mila per la redazione dei progetti esecutivi, stiamo attendendo il rimborso di questi e l’anticipazione del primo 20%– afferma il sindaco- Il Comune di Ancona ha firmato il contratto con lo Stato così come le altre 96 città. Lo Stato non può permettersi di non rispettarlo».
Oltre ad Ancona, le altre città marchigiane rimaste a bocca asciutta sono Macerata, Pesaro, Urbino e Fermo. Manca all’appello Ascoli Piceno in quanto rientra tra le 24 città “salve” per aver firmato la convenzione nella prima tranche. Tra quelle toccate dall’emendamento ci sono anche Roma, Venezia, Napoli.
«Le città, governate da differenti forze politiche, si stanno mobilitando affinché si ponga rimedio a questo clamoroso errore. È indubbio che lavoreremo in sinergia con l’Anci nazionale. Comunque non è ancora detta l’ultima parola perché l’11 settembre il decreto Milleproroghe sarà all’esame della Camera dei Deputati. Quindi, probabilmente il 20 o il 21 agosto, convocheremo tutti i nostri deputati marchigiani affinché si impegnino “a mettere una pezza” a questa gravissima situazione- sottolinea la Mancinelli-. Saranno adeguatamente informati su quanto sta accadendo affinché siano in grado di esercitare al meglio la loro responsabilità. La nostra iniziativa a prescindere dall’11 settembre non si fermerà. Se dovesse andar male arriveremo alle cause dei Comuni contro lo Stato».
Il sindaco annuncia anche altre azioni definendole “clamorose”. «L’11 settembre la Giunta, e credo anche una parte di cittadinanza, sarà a Roma, sotto Palazzo Montecitorio ma spero che a questo non si debba arrivare. Per non farci scippare quei soldi tutta la città deve partecipare alla battaglia- dichiara il primo cittadino-. Quei progetti noi li portiamo avanti lo stesso anche se questo significherà rinunciare alle manutenzioni ordinarie che i cittadini ci chiedono. Noi ci abbiamo messo la faccia».
L’amministrazione dopo Ferragosto incontrerà nei quartieri interessati dal bando per le periferie, i cittadini e le categorie produttive per metterli a conoscenza della situazione. «Questi progetti significano lavoro e sviluppo oltre che riqualificazione della città. I lavori sono suddivisi in diverse tranche e gli appalti sarebbero sotto la soglia europea, permettendo così anche ad imprese locali di poter partecipare. Adesso invece abbiamo dovuto bloccare le gare d’appalto con il rischio di perdere anche i cofinanziamenti- spiega Valeria Mancinelli-.
Non è vero neanche quello che dicono a livello nazionale e che i soldi non sono stati ancora impegnati perché il Comune di Ancona ha già speso oltre 500mila euro per la redazione dei progetti esecutivi. Inoltre, rispettando i tempi del cronoprogramma, il 3 agosto abbiamo inviato via pec alla Presidenza del Consiglio dei Ministri i progetti esecutivi approvati. Mentre il Governo sbandiera la necessità e la volontà di agire per la riqualificazione delle aree in degrado nelle città italiane, dall’altra con questo emendamento contenuto nel Milleproroghe rinvia al 2020 interventi che proprio andavano in questo senso e sui quali si sono impegnate 96 Comuni».