PESARO – La spinta per Pesaro Capitale della Cultura, il progetto del conservatorio e la fondazione Rossini. Il Comune di Pesaro ha consegnato la cittadinanza onoraria a Gianni Letta, benemerenza che ha alzato al cielo ed esibito come fosse un trofeo.
«Orgoglioso ed onorato, cercherò di fare il mio meglio per meritarmi questo riconoscimento». Era emozionato Gianni Letta mentre ha ricevuto la benemerenza dal sindaco Matteo Ricci e dal vice sindaco Daniele Vimini.
Ciò che lega Gianni Letta, presidente della Fondazione Rossini, a Pesaro è la musica: «Sono arrivato qui per Rossini – spiega – e ho scoperto una straordinaria realtà dal punto di vista ambientale, paesaggistico, umano». «Sono abruzzese, quindi abituato ad aver familiarità coi marchigiani perché confinanti. Ma ho trovato qui un’apertura, un’accoglienza, un’ospitalità, un’unanimità davvero eccezionali. Mi sono sentito come a casa – ripete più volte -. Ho trovato una naturale sintonia che migliora di giorno in giorno, di anno in anno. Ora poi divento cittadino, ne sono orgoglioso e onorato e cercherò di far tutto per meritarlo. So che un è un atto dovuto più alla generosità dell’amministrazione comunale e del sindaco che non a presunti miei meriti. Ma proprio quei meriti che non ho avuto finora cercherò di ottenerli in futuro, per dimostrarmi un ottimo, buon cittadino di Pesaro». Sul contributo all’ottenimento del titolo di Pesaro 2024, «il merito è della città e del modo con cui ha presentato la sua candidatura: un progetto intelligente, originale, innovativo, diverso da tutti gli altri, che meritava oggettivamente di vincere».
La consegna della benemerenza è avvenuta nel salone Metaurense di Palazzo Ducale.
Queste le motivazioni del riconoscimento, lette da Ricci al momento della consegna: «Illustre personaggio di raffinata cultura, fine diplomatico di rara esperienza, gentile e riservato ma anche determinato, doti queste che associate alla grande esperienza maturata nel ruolo di giornalista, direttore di quotidiani, negli incarichi Istituzionali e di Governo, nella presenza in prestigiose Istituzioni musicali, culturali ed economiche, fanno di Gianni Letta un protagonista indiscusso della vita del Paese. È in questi diversi ruoli e grazie anche a una non comune disponibilità, che Gianni Letta è diventato un amico della Città seguendo le vicissitudini del Rossini Opera Festival, quale componente nei diversi comitati per l’ottenimento, ad esempio, del riconoscimento Città Creativa per la Musica Unesco, poi quale Presidente della Fondazione Rossini. Il suo impegno, la profonda conoscenza della nostra comunità, il sentirsi già parte di essa, si ritrovano nella presentazione del volume della UTET dedicato a Rossini ma soprattutto nel discorso fatto all’audizione ministeriale per la candidatura di Pesaro 2024. Non certo di secondaria importanza nella costruzione della sua passione per la musica – in particolare per Rossini – il suo rapporto con Bruno Cagli e il legame con la famiglia Pierangeli. A buona ragione possiamo considerare Gianni Letta un prezioso alleato della Città, ambasciatore di Rossini e testimone di Pesaro nel mondo».
«È più pesarese di tanti pesaresi – ha commentato Matteo Ricci -. Ama in maniera profonda la nostra città e ne sa valorizzare consapevolmente i pregi e le potenzialità, a volte anche più di noi. Lo ha dimostrato standoci vicino durante il percorso di candidatura a Capitale Italiana della Cultura, con il Conservatorio, la Fondazione Rossini. Siamo stati fortunati, come città, a incrociare nella nostra strada due grandi maestri come Letta e Pizzi. Con Letta è stato un incontro costruito intorno al 150esimo di Rossini, quando, insieme al vicesindaco Daniele Vimini abbiamo cercato di organizzare al meglio un appuntamento importante per la città. Da lì è iniziato un percorso, attraverso la creazione di un comitato delle celebrazioni che abbiamo chiesto di presiedere al Presidente Napolitano, il Presidente Letta e la Presidente Maggioni ai vertici Rai. Letta aderì in maniera entusiasta e ci ha accompagnato nel percorso che ci ha consentito di portare Rossini nel mondo. Il connubio con la nostra città è stato talmente forte che abbiamo chiesto al presidente Letta di diventare presidente della Fondazione Rossini». Letta «ha svolto un lavoro encomiabile per l’ottenimento del finanziamento per Palazzo Olivieri e ha saputo apportare il suo prezioso e determinante contributo per il conseguimento del titolo di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024».
«Abbiamo voluto far ricadere questo momento celebrativo all’interno del periodo magico del Rof – spiega il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini, presidente del Rossini Opera Festival – e di tutto quello che ruota attorno al Festival che quest’anno è tornato a vivere in maniera completa e compita riportando in città tutto il suo ruolo e l’importanza».