FABRIANO – Le opposizioni di Fabriano si presentano con un documento unitario. La maggioranza pentastellata, no. Risultato, il Movimento 5 Stelle chiede ai consiglieri di maggioranza dell’ulteriore tempo. Se ne riparla dopo Ferragosto.
Una seduta consiliare assolutamente inutile, se non per i gettoni di presenza, quella andata in scena ieri pomeriggio, 9 agosto, a Palazzo del Podestà, sul tema delle questioni sanitarie, dunque anche e soprattutto della difesa del Punto nascita dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Un rischio concreto di chiusura che deve essere assolutamente allontanato se non si vuole impoverire ulteriormente il territorio.
L’Assise civica monotematica era stata richiesta dai vari gruppi di opposizione: Associazione Fabriano Progressista, Coalizione Scattolini-FdI-Lega, Fabriano Popolare, Fabriano Progressista, Forza Italia e Partito Democratico. Naturalmente, avevano approntato un documento unitario da sottoporre all’attenzione di tutti.
«Chiede che il Sindaco e la Giunta impegnino la Giunta Regionale a valutare nell’ambito della conferenza Stato-Regione una nuova definizione dei criteri per il riconoscimento delle aree disagiate; di istituire, nei tempi più brevi, nell’ambito della conferenza dei Sindaci dell’AV 2, un comitato ristretto permanente dei Sindaci dei Comuni montani, oppure, a considerare l’inserimento di Fabriano nell’attuale comitato ristretto dei sindaci; a valutare con la Regione Umbria, la creazione di un’area vasta montana, oppure di un’azienda sanitaria interregionale montana, seguendo anche l’esempio delle regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, che stanno già lavorando in accordo con il Ministero a un ospedale interregionale montana; a valutare un percorso di integrazione tra i presidi ospedalieri di Fabriano e Branca; a valutare, per Fabriano, considerato il nuovo blocco operatorio e le specialità dei medici già presenti, il potenziamento della chirurgia robotica, seguendo l’esempio della Regione Umbria; la rivisitazione dei criteri delle linee guida per le reti cliniche; a valutare per le aree montane dei piani pilota sperimentali finalizzati alla riduzione delle liste di attesa e alla implementazione di servizi e specialità per rispondere alle esigenze della popolazione anziana».
Oltre alla trasmissione della mozione ai parlamentari, istituzioni regionali, Comuni interessati, vertici dell’AV 2 e Asur, «impegna il Sindaco e la Giunta, in accordo con i Sindaci dell’Unione Montana e i Sindaci dei Comuni in Umbria interessati, a farsi promotori, entro il 2018, dell’organizzazione di una conferenza conoscitiva e programmatica per la sanità montana nell’Appennino marchigiano e umbro, che sappia coinvolgere, a cominciare dal Ministero, Istituzioni, Enti e altri portatori di interesse; ad attivare con i soggetti del terzo settore presenti e attivi a Fabriano e con la società civile, delle interlocuzioni volte alla creazione di organismi o forme di partecipazione, e di sostegno pubblico-privato ai progetti di qualificazione della sanità locale, con riferimento a esperienze no-profit come le Fondazione sanitarie cittadine o territoriali, che possano contribuire a difendere il diritto alla salute nelle aree disagiate».
Un documento-mozione che ha colto un po’ di sorpresa la maggioranza pentastellata che, invece, si è presentata senza una traccia da mettere in comune con gli altri. È iniziato il dibattito. Alcuni consiglieri pentastellati hanno evidenziato come l’approvazione di un documento in questa fase sia del tutto inutile. Mentre sarebbe opportuno prepararlo dopo aver ascoltato i vertici AV 2 e il Presidente Ceriscioli durante il consiglio comunale aperto.
Dalle opposizioni hanno protestato per questo atteggiamento evidenziando allora che la seduta di ieri poteva tranquillamente non essere convocata, visto che è chiaro che il Comune di Fabriano non sa prendere una posizione su queste tematiche importanti, facendosi promotore di un progetto e una soluzione organica. Evidenze non accettate dalla maggioranza pentastellata. Insomma, un dibattito accesso e protrattosi per oltre due ore con un botta e risposta continuo.
Alla fine, è dovuto intervenire il sindaco, Gabriele Santarelli, che ha invitato la propria maggioranza a richiedere una sospensione per verificare eventuali emendamenti sull’unica traccia presentata, il documento unitario delle opposizioni. Dopo quindici minuti, però, i consiglieri del M5S non hanno prodotto alcun emendamento, ma solo la richiesta alle opposizioni di poter rinviare il loro documento nell’apposita commissione, così da poterne discutere ampiamente.
Con spirito di responsabilità, i gruppi di minoranza hanno accettato, non risparmiando una battuta al vetriolo ricordando come la maggioranza non abbia permesso a fine luglio di far svolgere la commissione consiliare presieduta da Andrea Giombi, perché ne avevano convocata un’altra nello stesso giorno e orario. Detto ciò, la seduta è terminata. La road map sarà, dunque: riunione commissione dopo Ferragosto, il 4 settembre consiglio comunale per approvare il documento unitario, 27 settembre consiglio comunale aperto sui temi sanitari.