FABRIANO – Clima da rompete le righe in consiglio comunale a Fabriano. Oltre un’ora di schermaglie politiche nella seduta di ieri, 16 febbraio, fra maggioranza e opposizione. Il numero legale non viene garantito dalla maggioranza per alcune assenze, motivate anche da seri problemi di salute. Con le opposizioni che, dopo due appelli andati a vuoto, garantiscono «per senso di responsabilità» il numero legale e l’avvio dei lavori consiliari. Ma, poco dopo, per la mancanza di sindaco Giancarlo Sagramola – andato ad Ancona per riunioni legate alla ricostruzione post-sisma – e dell’assessore ai Lavori pubblici, Claudio Alianello, non si possono discutere alcuni punti posti all’ordine del giorno, e in pratica la seduta si interrompe nuovamente.
Duri scambi di accuse reciproci. È stata una seduta di assise civica con bagarre che si è protratta per oltre un’ora. Il consiglio comunale, uno degli ultimi prima della scadenza di questa amministrazione, convocato nella sala del consiglio della Comunità montana, avrebbe dovuto affrontare quasi una quarantina di punti. La maggior parte presentati dalle opposizioni. Ma, in realtà, sono stati solo cinque gli argomenti trattati. I primi tre appelli sono andati a vuoto. I consiglieri di maggioranza, da soli, non potevano garantire il numero legale per l’avvio della seduta. I tre consiglieri di opposizione Joselito Arcioni per il Movimento 5 Stelle, Demitri Peverini per il Polo 3.0 e Silvano D’Innocenzo per Forza Italia, non sono entrati nell’emiciclo. A farne le spese anche il commissario capo della Polizia, Sandro Tommasi, che era stato invitato a porre un saluto alla città visto che ha preso il comando del commissariato di Pubblica sicurezza i primi di gennaio e questo sarebbe stato il primo civico consesso da allora.
Il primo cittadino, Giancarlo Sagramola, visibilmente irritato, ha lasciato l’aula intorno alle 18 «perché qui si perde tempo per irresponsabilità delle opposizioni e io devo partecipare, ad Ancona, a una riunione del cda del Consorzio di bonifica in Regione per la ricostruzione delle piattaforme delle stalle per le aziende agricole terremotate». Eppure, pochi secondi dopo, il presidente del consiglio comunale, Renzo Stroppa, ha effettuato l’ultimo appello prima di decretare deserta la riunione. I tre rappresentanti delle opposizioni, ai quali si aggiunta Giovanna Leli per Città progetto, hanno risposto presente. Dunque, la seduta ha preso il via. Ma le schermaglie non sono affatto terminate.
A prendere la parola, infatti, è stato Silvano D’Innocenzo che trasmettendo su Facebook live il proprio intervento ha dato fuoco alle polveri. «Questa è l’ennesima figuraccia di un’amministrazione che non ha più motivo di rimanere in carica. Se, con alto senso di responsabilità, non ci fossimo stati noi delle opposizioni, questo consiglio comunale non avrebbe potuto prendere il via. Il sindaco ha detto che aveva una riunione più importante del consiglio ed è andato via. Comunque sarebbe andato via, anche se avessimo iniziato nell’ora della convocazione. Sagramola, dopo essere stato scaricato dal suo partito, doveva venire qui e dimettersi. Giusto per mantenere un pò di dignità. È la prima volta che il Pd non ripresenta un suo sindaco ancora eleggibile per un secondo mandato. Avete distrutto questa città», ha concluso D’Innocenzo annunciando anche la sua non candidatura per un nuovo mandato.
Il presidente Stroppa ha tentato di dire a D’Innocenzo che la sua non era una comunicazione, ma l’esponente di Forza Italia è andato avanti. A questo punto, vari battibecchi con i consiglieri di maggioranza. Fino alla decisione di quest’ultimi di abbandonare l’aula per non ascoltare le invettive di D’Innocenzo. Il risultato? È mancato nuovamente il numero legale e la seduta è stata nuovamente sospesa.
Dopo circa dieci minuti, nuovo appello e seduta ripresa con le interrogazioni. A questo punto, però, il consigliere pentastellato, Arcioni, che avrebbe dovuto discutere dell’interrogazione sulla rendicontazione del piano neve, ha avuto parole di fuoco. «Abbandono definitivamente i lavori perché non sono presenti né Sagramola né l’assessore preposto a rispondere a questa interrogazione, Claudio Alianello. Si tratta di un’ennesima mancanza, di uno sgarbo istituzionale importante».
A parte alcune interrogazioni di gruppi di maggioranza, tutti gli altri punti sono stati ritirati. E, intorno alle 19, la seduta è stata aggiornata con dichiarazioni di fuoco da parte di giunta e maggioranza. «Erano quasi tutti argomenti loro. Dalle opposizioni si preferisce giocare allo sfascio e fare allontanare ancora di più la gente dalla politica. È una responsabilità tutta loro».