FABRIANO – Il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto fra i giovanissimi e in centro storico di Fabriano, nelle considerazioni del capogruppo di Forza Italia, Olindo Stroppa. «Le cronache di questi ultimi mesi riportano, purtroppo, spesso e volentieri, di episodi di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti. In primis, è doveroso ringraziare il grande lavoro che le forze dell’ordine, anche se sotto organico, stanno facendo per arginare questo fenomeno. Ma credo che si possa fare di più, anche da parte del nostro Comune per prevenire e arginare il tutto».
Sono oltre quattro anni che il capogruppo di Forza Italia Fabriano chiede un potenziamento del sistema di videosorveglianza nelle zone critiche della città, nuova illuminazione nel parco Regina Margherita e chiusura notturna del parco Unità d’Italia. «Richieste che hanno ottenuto il consenso dell’amministrazione, ma mai realizzate. Sembra che le cose più semplici siano impossibili da realizzare – dice Olindo Stroppa -. Su queste situazioni di sicurezza dei cittadini non si può, come consuetudine grillina, dare la colpa a chi c’era prima. È vero che quelli di prima non lo hanno fatto, ma è anche vero che in oltre quattro anni molte cose si potevano fare. Purtroppo i nostri amministratori di maggioranza non frequentano la città. È sotto gli occhi di tutti coloro che vivono Fabriano e che vanno in piazza del Comune per due passi in centro, constatare cosa sia diventato il Loggiato San Francesco nelle ore serali. Anche qui dovevano esserci delle telecamere. Le decine di migliaia di euro che ogni anno vengono spese per manifestazioni non prioritarie e che nulla hanno dato alla città, a mio modesto parere, sarebbe stato più opportuno investirle per aumentare il numero dei vigili urbani e averne uno o due che controllassero, nei pomeriggi e nelle sere di fine settimana, il centro della città. Sono un sostenitore della movida è un piacere vedere giovani che affollano il centro, ma a patto che vengano rispettate le regole del buon vivere e l’educazione che ogni famiglia e la scuola dovrebbero insegnare».