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“Contratti in scadenza e non prorogati”, scatta lo sciopero nella sanità picena

L'Usb alza la voce: "Stiamo assistendo a una gestione del tutto intollerabile che umilia tutti i dipendenti dell'Ast"

Protesta dei sindacati della sanità davanti l'ospedale di Ascoli

ASCOLI – Uno sciopero per protestare contro la mancata proroga dei contratti dei lavoratori precari nella sanità picena. E’ quanto organizzato, per il prossimo 31 ottobre, dall’Usb di Ascoli per alzare la voce nei confronti dell’Ast. La problematica, fa sapere il sindacato, riguarda una ventina di persone tra personale infermieristico e Oss, ai quali scadrà il rapporto di lavoro proprio alla fine di questo mese.

La protesta

«Un brutto scherzo proprio in occasione di Halloween – spiega Mauro Giuliani dell’Usb -. Stiamo assistendo a una gestione del tutto intollerabile che umilia tutti i dipendenti e la sanità pubblica del nostro territorio. Tutto questo mentre si spendono risorse economiche pubbliche per lavoratori interinali da cooperative e agenzie per la copertura dei turni. Contratto che deve essere rescisso con immediatezza e utilizzare le risorse per le proroghe e assunzioni necessarie. Da sempre denunciamo la totale inadeguatezza di questa dirigenza dell’Ast che, da quando si è insediata, non ha fatto altro che tagliare servizi, posti letto e risorse umane, lasciando soli le lavoratrici e i lavoratori a supportare e sopportare tutto il carico assistenziale e di responsabilità verso i malati e l’utenza tutta. E’ tempo di agire e di inviare un segnale forte e chiaro a questa dirigenza, con l’adesione allo sciopero del 31 ottobre».

Le richieste

«La sanità pubblica del Piceno non può permettersi in alcun modo di perdere nemmeno un operatore sanitario – prosegue il sindacato -. Siamo già in forte carenza di personale e ogni nuova perdita è un ulteriore peso che si somma ai pochi che sono rimasti a ‘farsi il mazzo’ nei reparti e servizi. Chiediamo innanzitutto un piano straordinario di assunzioni stabili per coprire i posti vacanti e attivare tutti i posti letto certificati dalla Regione Marche, visto che ad oggi ne mancano oltre 50. Vogliamo, però, anche la riapertura dei reparti e dei servizi essenziali che sono stati chiusi a causa della carenza di personale. Infine, auspichiamo la stabilizzazione del personale precario e il riconoscimento dei diritti salariali. La lista dei problemi è infinita e la dirigenza dell’Ast può e deve dare una risposta qualitativamente diversa a quanto fino ad oggi è accaduto».

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