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Controlli antidroga a Fabriano, il Comitato per la Legalità contro il Collettivo Zona critica

In un lungo comunicato ufficiale vengono elencate tutte le azioni, che secondo gli stessi, sono imputabili agli occupanti dell'ex asilo del Borgo che si sono visti regolarizzare il tutto grazie alla costituzione di un'associazione

FABRIANO – «Gli studenti del Laboratorio Sociale Fabbri, riconosciuti nella sigla Collettivo studentesco zona critica nei giorni scorsi hanno affisso striscioni in difesa del consumo di droga e accusando lo Stato di essere criminale e mafioso. Un’uscita questa, che non può passare in sordina né impunità. È sempre più evidente la natura degli occupanti, che non risparmiano minacce, violenze e accuse assurde nei confronti di chiunque non assecondi i loro interessi», attaccano dal Comitato per la legalità di Fabriano, riferendosi alla nota del Collettivo con la quale si criticavano aspramente i numerosi controlli anti droga messi in piedi dalle forze dell’ordine in questi ultimi mesi al terminal degli autobus di via Dante/via Bellocchi.

«I primi a fare i conti con loro sono stati i portaioli del Borgo, cacciati con la forza dal loro legittimo immobile. Poi è stata la volta dei vigili urbani, dai quali si sono sottratti nel ricevere l’ordinanza di sgombero. È toccato inoltre ad alcuni vicini dell’asilo, stufi della sporcizia, del rumore e il via vai continuo di persone a tutte le ore del giorno e della notte, ai quali gli antagonisti hanno riservato insulti. Non solo, la loro arroganza, prepotenza e violenza si è scagliata in questi sei anni contro chiunque si metta contro i loro interessi e ideologie. Hanno contestato, sempre impunemente, le sentinelle in piedi, negati i legittimi spazi concessi alla Lega per i banchetti e gazebi. Tra le tante azioni deplorevoli commesse, figurano anche le intimidazioni ai gestori dei supermercati costretti a revocare gli spazi concessi a chi organizzava raccolte alimentari, sopraffazioni rivendicate con orgoglio sulle loro pagine», il lungo elenco che si legge nella nota del Comitato di Fabriano.
«Infine, tre anni fa, un gruppo tutto riconducibile all’occupazione, ha organizzato un assalto, contro la sede ed i tesserati di una associazione a loro non gradita. Circostanza per la quale sono stati chiamati a difendersi di fronte al tribunale penale di Ancona in questi giorni. La condotta violenta di questi individui, è chiara a chiunque ha avuto la sfortuna di interfacciarsi con loro. Si sentono così al di sopra della legge da spingersi ad attaccare pubblicamente l’operato delle forze dell’ordine riguardo i controlli anti droga. Fino a superare ogni limite con l’affissione di uno striscione dove accusano lo Stato di essere criminale e mafioso».

Quindi, una stoccata politica. «Di tutto questo gli unici che non sembrano accorgersi della natura degli occupanti, è la Giunta 5Stelle e il Sindaco di Fabriano. Lo stesso si è più volte espresso pubblicamente, chiamandoli “bravi ragazzi”, tanto da aver intrapreso con loro una lunga trattativa per legalizzargli le irregolarità e concedere come premio lo stabile gratuitamente e incondizionatamente».

Una situazione che non va giù al Comitato per la legalità di Fabriano che invita lo Stato, nello specifico le forze dell’ordine «a dar seguito all’ordinanza di sgombero e intraprendere ogni azione legale nei confronti degli occupanti. Riconoscimento ancor più semplice grazie alla costituzione degli stessi in una fittizia associazione chiamata “Camminare ascoltando e parlando”. Nel mentre la città attende il ripristino della legalità e buon senso, il comitato stesso, sta intraprendendo tutte le azioni legali del caso», si conclude la nota.

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