OSIMO – Se la Coppa del Mondo di fisarmonica è approdata ad Osimo gran parte del merito va attribuito a Mirco Patarini, presidente del Comitato musica della Cia, il massimo organismo per la promozione della fisarmonica nel mondo, istituito a Parigi nel lontano 1935. Patarini, Maestro di fama internazionale campione del mondo a soli 18 anni, è il principale punto di riferimento di questa manifestazione che lo vede impegnato nelle molteplici vesti di organizzatore, presentatore, sponsor e concertista. Lo abbiamo intervistato in uno dei suoi rari momenti di pausa, al Teatro La Nuova Fenice, in questi giorni luogo di concerti e di continue audizioni, dove la lingua che senti parlare è ovviamente l’inglese, visto il continuo andirivieni di concorrenti e giurati provenienti da ogni parte del pianeta, dalla Nuova Zelanda al Sudamerica, dalla Cina alla Russia.
«Qui arrivano concorrenti da 35 Paesi diversi – spiega Patarini – che a loro volta hanno superato una selezione in patria per poter partecipare alla fase finale. Il livello è altissimo, questa è la massima competizione di fisarmonica a livello internazionale. Gli artisti sono suddivisi in sette categorie, di cui cinque riservate ai solisti e due ai gruppi, e per ciascuna categoria c’è una giuria formata da nove giurati anch’essi provenienti da ogni parte del mondo. La votazione è segreta: i giurati non possono parlare tra di loro, ognuno assegna il proprio punteggio senza sapere quello del collega, non possono votare per un concorrente del loro stesso Paese, e alla fine dal totale dei voti si tolgono il punteggio massimo e minimo e si fa la media».
Ad un certo punto dobbiamo interromperci, nella nostra postazione arriva un concorrente brasiliano che chiede delucidazioni al Maestro Patarini.
«La persona con cui ho appena parlato è Osvaldinho – ci spiega – in Brasile è un’autentica star, è famoso quanto Bruce Springsteen e fa concerti davanti a 300 mila persone. In Sudamerica la fisarmonica è uno strumento diffusissimo e insieme alla Cina rappresenta uno dei maggiori mercati in espansione».
Com’è la situazione del mercato italiano invece?
«In Italia siamo ancora molto competitivi. Il distretto della fisarmonica di Castelfidardo ha quasi il 100 per cento del mercato di alto livello. La Cina si sta affermando come uno dei massimi produttori a livello mondiale ma punta ancora sulla quantità, solo la Russia ha un paio di aziende competitive su un target di alto livello, ma l’eccellenza delle nostre aziende italiane non ha ancora rivali. Certo bisogna capire che allo stato attuale non è pensabile raggiungere in Italia i fasti degli anni 50 e 60 perché non c’è più quel contesto musicale, però la fisarmonica sta crescendo molto a livello accademico, è lo strumento più scelto nei nostri conservatori e anche il livello degli insegnanti è molto aumentato rispetto al passato».
A proposito del distretto di Castelfidardo, qualcuno ha criticato la scelta di Osimo per la Coppa del Mondo…
«Sono polemiche inutili. A Castelfidardo c’è già un festival (il Premio Internazionale della Fisarmonica, ndr) che viene organizzato da diversi anni, ha un suo pubblico ed è un appuntamento fisso per appassionati di tutto il mondo. La Coppa del Mondo ad Osimo non è assolutamente in concorrenza con il PIF, anzi, le due manifestazioni sono state allestite in stretta sinergia. Nel giorno di inaugurazione della Coppa del Mondo era presente ad Osimo anche il sindaco di Castelfidardo, stessa cosa avverrà nella serata finale dove ci sarà un passaggio del testimone con la città fidardense che in quello stesso giorno darà avvio al PIF. Inoltre molti concorrenti e giurati della Coppa del Mondo si fermeranno anche i prossimi giorni per partecipare al PIF.
Questa manifestazione darà visibilità e beneficio a tutto il territorio, dove le strutture ricettive sono piene e non solo ad Osimo».
Com’è nata l’idea di portare la Coppa del Mondo ad Osimo?
«L’idea è nata parlando con l’assessore regionale Moreno Pieroni e con il M° Gianluca Luisi, che lo scorso anno mi aveva invitato a partecipare ad una delle serate della Nuova Coppa Pianisti. Volevo riportare la manifestazione in Italia e in particolare nelle Marche, vivendo e lavorando ormai da anni a Castelfidardo. La scelta è ricaduta su Osimo perché qui ci sono delle strutture di eccellenza per fare musica. Il Teatro La Nuova Fenice è un piccolo gioiellino, e anche il teatrino Campana e i locali del chiostro San Francesco sono ottimi per le audizioni dei concorrenti. Tutti gli spazi si trovano in centro, a poca distanza uno dall’altro, facilmente raggiungibili a piedi in pochissimo tempo. Inoltre ho trovato grande responsabilità ed entusiasmo da parte dell’amministrazione comunale di Osimo, a partire dal Sindaco Pugnaloni che ha avuto la bellissima idea di organizzare tre concerti pomeridiani nelle frazioni di Osimo, per avvicinare e far partecipare tutto il territorio a questa manifestazione».
Domani sera si conosceranno i vincitori. Come vede i concorrenti italiani?
«Non faccio previsioni, ma tra gli italiani ci sono senza dubbio dei concorrenti molto validi. Stasera lo scopriremo e tal proposito do appuntamento alla città a sabato sera al Teatro La Nuova Fenice dove alle ore 21 si esibiranno i vincitori di ogni categoria».