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Due anni dalla tragedia di Corinaldo, Giorgia Latini: «Campagne di sensibilizzazione nelle scuole»

Ecco le considerazioni degli assessori della nuova giunta regionale nell'anniversario del tragico evento in cui, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre, persero la vita 5 adolescenti e una mamma

Lanterna Azzurra
I mazzi di fiori fuori dalla Lanterna Azzurra un anno dopo la strage

ANCONA – Sono passati due anni dalla strage di Corinaldo, una ferita ancora aperta e sanguinante per l’intera comunità marchigiana. Quella terribile notte, tra il 7 e l’8 dicembre 2018, 5 adolescenti e una mamma 39enne morirono travolti dalla calca nel fuggi fuggi dalla discoteca Lanterna Azzurra.
A scatenare il pandenomio nel locale, fu la sostanza urticante diffusa nell’ambiente dalla cosiddetta “banda dello spray“, sei giovani tutti della Bassa Modenese ai quale il Tribunale ha riconosciuto, a conclusione del primo filone processuale, condanne dai 10 ai 12 anni.

I sei componenti della banda erano Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Andrea Cavallari e Moez Akari, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah, tutti ritenuti colpevoli di omicidio preterintenzionale, lesioni personali anche gravi, singoli episodi di furti e rapine commessi in vari locali notturni d’Italia, ma non riconosciuti colpevoli del reato di associazione a delinquere in quanto la loro organizzazione non è stata giudicata stabile.

Il sopralluogo alla Lanterna Azzurra di Corinaldo
Il sopralluogo alla Lanterna Azzurra di Corinaldo

La discoteca quella notte era pienissima di adolescenti che attendevano il l’esibizione del trapper Sfera Ebbasta. Nell’attesa che prenda avvio l’altro processo, quello volto ad accertare le responsabilità legate alla sicurezza e ai permessi del locale, per il quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i 18 indagati, per l’ipotesi di reato di falso ideologico, cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni e disastro colposo, ci si interroga su come evitare il ripetersi di questi tragici fatti. Quella notte oltre alle 6 vittime, restarono ferite 200 persone in seguito al crollo della balaustra posta sulla rampa  nei pressi dell’uscita di sicurezza. A riflettere sulla vicenda è la nuova giunta della Regione Marche, insediata ad ottobre di quest’anno.

«Non dimenticherò mai quella notte – ricorda l’assessore regionale alle Attività produttive Mirco Carloni -: tanti amici avevano i figli quella sera al locale in questione, ricorderò per sempre Cinzia, la mamma di Benedetta Vitali, che qualche mese dopo chiedeva giustizia e il suo volto era l’emblema del dolore assoluto».

Mirco Carloni (immagine di repertorio)

Carloni sottolinea che «le regole per i locali di pubblico spettacolo ci sono, il problema è il rispetto di quelle regole, in primis, i sindaci che conoscono i territori devono leggere da quella tragedia un monito per il futuro, evitando che la voglia di creare intrattenimenti generi superficialità sulla applicazione della legge». Secondo l’assessore, costruire locali di pubblico spettacolo «è difficilissimo e andrebbe piuttosto incentivato l’investimento affinché i nostri giovani vadano a divertirsi in totale sicurezza pensando solo ad essere felici. Il dolore non può riguardare solo i paranti delle vittime, deve diventare patrimonio collettivo per evitare che possa riaccadere una tragedia di quelle dimensioni».

Giorgia Latini
Giorgia Latini, assessore regionale alle Politiche giovanili

L’assessore con delega alle Politiche Giovanili, Giorgia Latini, che nei giorni scorsi ha incontrato il Cogeu (Comitato Genitori Unitario nato dopo la tragedia) ha garantito il suo impegno per l’istituzione a livello regionale della “Giornata del divertimento sicuro”, «un evento simbolico, importante per tenere acceso un focus sul mondo giovanile». Secondo l’assessore, che rimarca il ruolo fondamentale svolto dal Comitato nel fare da raccordo tra i giovani e la società con «un progetto virtuoso che ha preso avvio da una tragedia», occorre coinvolgere i giovani nelle azioni che verranno messe in campo.

A tal proposito annuncia che si farà promotrice di campagne di formazione e sensibilizzazione da attuare all’interno del mondo scolastico per «sensibilizzare le nuove generazioni attraverso l’intervento dei giovani stessi, così che il messaggio che possa arrivare in maniera molto più duretta ed efficace».
Nella sua riflessione la Latini pone l’accento sulla necessità di puntare sul dialogo, sottolineando che «a volte non si presta la necessaria attenzione ai ragazzi, invece è importante cercare il confronto con loro, perché solo così si possono arginare quei comportamenti nocivi verso gli altri e verso se stessi come l’uso di sostanze stupefacenti. Episodi tragici come quello accaduto a Corinaldo devono essere un monito per tutti noi». Tra le tematiche da toccare nelle scuole all’interno di specifici progetti, l’assessore include oltre al divertimento sicuro, anche il bullismo.

Stefano Aguzzi

L’assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi, nel ricordare che gli interventi di soccorso quella notte furono tempestivi, si meraviglia del fatto che alcuni «ragazzi di oggi non trovino modo di divertirsi in maniera sana e serena cercando un confronto con l’altro e finiscano per cercare l’eccesso». Questo, secondo l’assessore, porta ad atti di vandalismo e ad «eccessi stupidi» come quelli dei ragazzi della banda dello spray, condotte delle quali «poi fanno le spese chi era andato nel locale per passare una serata tranquilla e carina, in amicizia e per godersi lo spettacolo».