Senigallia

Schianto a Natale contro il santuario dell’Incancellata: nell’auto due taniche di benzina

65enne noto a Corinaldo in prognosi riservata. I Carabinieri stanno vagliando sia l'ipotesi del malore che quella del gesto volontario

La scena dell'incidente contro la chiesa dell'Incancellata a Corinaldo
La scena dell'incidente contro la chiesa dell'Incancellata a Corinaldo

CORINALDO – Un violento schianto contro la facciata della chiesetta dell’Incancellata si è verificato poco dopo la mezzanotte della notte di Natale. Un uomo, un 65enne del posto molto conosciuto in paese, è ora in prognosi riservata dopo quello che i Carabinieri stanno vagliando come gesto volontario.

L’episodio è avvenuto tra mezzanotte e l’una di oggi, 25 dicembre, quando un’Alfa Romeo Giulietta di colore bianco, ha percorso via dell’Incancellata senza però prendere una delle due strade in cui si divide – Via Umberto Gasparini e via dell’Incancellata. Il mezzo è finito contro una fioriera e contro la facciata del santuario corinaldese che era al momento deserto.

Violento l’impatto: l’auto è andata quasi completamente distrutta nella parte anteriore e l’uomo ha riportato vari traumi e fratture, al capo, alle costole, al bacino, alle gambe.

L'auto distrutta dopo lo schianto contro la chiesa dell'Incancellata a Corinaldo
L’auto distrutta dopo lo schianto contro la chiesa dell’Incancellata a Corinaldo

Dopo il primo intervento dei sanitari del 118 nella zona dell’Incancellata, il 65enne – ex professore di informatica, ora consulente aziendale – è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Senigallia: l’aggravarsi delle condizioni ha richiesto il trasporto d’urgenza all’ospedale regionale a Torrette di Ancona dove è tuttora ricoverato in prognosi riservata.

Carabinieri e Vigili del fuoco sul luogo dell'incidente: la chiesa dell'Incancellata a Corinaldo
Carabinieri e Vigili del fuoco sul luogo dell’incidente: la chiesa dell’Incancellata a Corinaldo

A far propendere i militari corinaldesi della compagnia di Senigallia per un tentato suicidio è la presenza nell’auto di due taniche di benzina da 20 litri ciascuna. Fortunatamente non hanno provocato incendi: una sola si è rotta nell’impatto tra l’auto e l’edificio di culto ma non si è innescato alcun rogo, mentre l’altra è rimasta intatta.

Altri elementi che i Carabinieri stanno valutando sono alcuni post su Facebook che, letti col senno di poi, lascerebbero pensare a un disagio personale, anche se ancora l’uomo non è stato sentito dai militari.