CASTELFIDARDO – A Castelfidardo, a oggi (22 aprile) sono 47 le persone positive al virus (quasi il doppio rispetto a quelli aggiornati alla settimana scorsa) e 42 quelle in quarantena. Sette i decessi in totale dall’inizio dell’epidemia. «I dati oggi in possesso del Comune vanno letti in maniera oggettiva, alla luce del ritardo con cui emergono – dice il sindaco Roberto Ascani -. L’aridità dei numeri fotografa la situazione attuale in maniera cruda e per certi versi contraddittoria. Rispetto all’ultimo aggiornamento c’è un evidente aumento dei casi di Covid-19 ma dipende dalla quantità dei tamponi effettuati nell’ultimo periodo, dal ritardo con cui riceviamo l’esito dei tamponi ai quali deve corrispondere l’autorizzazione alla comunicazione dei contagiati e comprendono finalmente l’esito di una parte dei tamponi eseguiti alla Residenza protetta per anziani Mordini, dove si registrano ulteriori sei positivi».
Una situazione sempre monitorata che non deve preoccupare né indurre a un allentamento delle cautele e delle misure di contenimento, assicura il primo cittadino: sul territorio infatti c’è un ammorbidimento della curva dei contagi in linea con la tendenza nazionale.
Preoccupazione per la salute dei cittadini ma anche per il comparto produttivo: «Credo che in questa fase dobbiamo favorire la ripartenza delle attività produttive dove è possibile il rispetto delle distanze e dei protocolli di sicurezza. Non dimentichiamo mai quanta fatica abbiamo fatto per fermare la diffusione del virus e cosa succederebbe se si verificassero nuovi focolai: la tutela della salute e delle persone deve rimanere al primo posto – aggiunge il sindaco -. A riguardo ho ricevuto nei giorni passati la richiesta dell’associazione “Music Marche accordion” di considerare un’apertura anticipata, con tutte le cautele del caso, che possa evitare danni economici importanti al comparto e scongiurare possibili tentativi della concorrenza straniera di approfittare del blocco delle aziende fidardensi. Questo comparto, anche se di nicchia, è identificativo della nostra comunità e ho ritenuto doveroso presentare questa richiesta, assieme a tutte le altre pervenute dalle attività fermate dall’emergenza, alla Commissione attività produttive del Senato».