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Coronavirus, Ceriscioli: «Il possibile è poco per ciò che servirà. All’ospedale di Camerino tornerà tutto come prima»

Nuove strumentazioni per l'ospedale camerte, dove sono attualmente ricoverati 26 pazienti positivi al Covid-19. «Servono strumenti, ventilatori per la terapia intensiva, posti letto e professionisti». Partita la gara di solidarietà

Camerino
Da sinistra Maccioni, Ceriscioli, Sciapichetti

«Il possibile è poco per ciò che ci servirà; ogni giorno portiamo avanti una battaglia per predisporre ciò che servirà il giorno dopo». A dirlo è il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli che questo pomeriggio, insieme al direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e all’assessore regionale Angelo Sciapichetti, ha fatto il punto sulla situazione emergenziale del Coronavirus e ha dato delle risposte alle domande arrivate ieri pomeriggio da Camerino, dove il nosocomio locale è stato adibito a ricovero per i pazienti positivi al Covid-19.

«Oggi ho avuto notizia di una 45enne, senza patologie pregresse, ricoverata in rianimazione e questo ci fa capire che nessuno è immune del virus – ha spiegato il presidente -. Stare a casa è il miglior modo possibile per proteggerci dalla malattia che non colpisce solo gli anziani. Dobbiamo continuare a lavorare con la massima attenzione, lucidità e sensibilità».

«In questi giorni è stata dimostrata una grandissima capacità del fare e Camerino è l’unico ospedale che ha attivato tutti i tasselli previsti; qui, finita l’emergenza, tornerà tutto come prima – ha rassicurato il presidente che nel pomeriggio ha firmato anche due nuove ordinanza -. Quelle adottate per Camerino sono misure piccole ma sensibili e nel frattempo stanno anche arrivando grandi gesti di attenzione e vicinanza da privati, imprese ed enti. Servono strumenti, ventilatori per la terapia intensiva, posti letto e professionisti e tutti si devono sentire impegnati nel dare una risposta. Grazie intanto a chi ha donato e a chi ha dimostrato la consapevolezza di essere vicino alla propria comunità».

A Camerino, infatti, dove si trovano attualmente ricoverate 15 persone in rianimazione e 11 nei reparti ordinari, continua la riorganizzazione del nosocomio «dove è stata subito attivata la rianimazione per tutti i pazienti che ne avevano bisogno – ha spiegato Maccioni -. Abbiamo compartimentato tutto l’ospedale per far sì che la farmacia rimanesse; abbiamo dotato tutto il personale dei dispositivi di protezione individuale; abbiamo fatto dei corsi di formazione per la vestizione e svestizione dei professionisti e sono stati acquistati degli armadietti per lasciare i dispositivi utilizzati».

«Il pronto soccorso è rimasto lì ma dato che la radiologia è Covid dipendente abbiamo deciso di fornire il punto di primo intervento con un ecografo ad hoc e abbiamo anche acquistato un macchinario per la radiologia normale – ha continuato il direttore dell’Area Vasta 3 -. Inoltre è stato dotato tutto il territorio di un’altra ambulanza e un secondo mezzo di soccorso arriverà a breve. Il TAO e il punto prelievi sono stati trasferiti all’interno dell’Avis e saranno attivi due volte a settimana (martedì e giovedì) per ora; stiamo attendendo di avere conferma anche per l’apertura di sabato».

«Le attività ambulatoriali saranno portate, per tutti il mese, a Matelica e se non dovesse bastare troveremo altre soluzioni – ha continuato Maccioni -. A Visso abbiamo riattivato il punto prelievi una volta a settimana e a Ussita e Castelsantangelo ci sarà la guardia medica».

Intanto è partita la corsa alle donazioni da parte di imprese e privati. La Cassa Edile di Macerata ha donato materiale per 13mila euro; donazioni anche dalla Cassa Edile Regionale Artigiana ed è partita una raccolta fondi da parte dell’Associazione Mind APS. «Domani arriverà per Camerino un umidificatore attivo con generatore integrato per far respirare e ossigenare il paziente che ha difficoltà ma che non si trova in rianimazione. Ne arriveranno altri otto con maschera facciale sempre per la respirazione. Privati, associazioni e fondazioni si sono tutti messi a servizio della sanità e sono subito intervenuti per far fronte all’emergenza. Ce la faremo e tutto tornerà come prima».

«Tutte le apparecchiature rimarranno a Camerino – ha sottolineato Sciapichetti -. Comprendiamo che le scelte sono difficili e impopolari in un momento di emergenza ma tutto tornerà come prima nel nosocomio camerte; ora è il tempo della responsabilità».

«Non mi interessa aver avuto ragione due settimane fa ma ora abbiamo bisogno di strumenti» ha concluso Ceriscioli ricordando che vicino all’emergenza del Coronavirus ce n’è un’altra che ormai va avanti da quasi quattro anni, quella del sisma che, come tale, deve essere trattata.