OSIMO – Tutto è nato da un’idea di Daniele Colaleo, giovane “maker” di Agugliano che ha iniziato a realizzare dispositivi di protezione “fatti in casa” utilizzando una stampante 3D.
Nel progetto sono stati poi coinvolti altri 8 volontari dopo un appello lanciato su alcuni forum online. Tra loro figurano anche gli osimani Gianluca Sartori e Andrea Pomi, entrambi accomunati dalla passione per la stampa di oggetti in 3D. «Ho letto la richiesta di Daniele e ho abbracciato subito la sua causa – ci dice Gianluca, insegnante, “osimano d’adozione” – da circa un anno mi diletto con la stampa in 3D e ho cercato anch’io di essere di aiuto».
Il gruppo di “makers” si sta concentrando sulla realizzazione di due dispositivi di protezione: archetti per le visiere e tensionatori per le mascherine (più comodi dei tradizionali elastici). Il materiale utilizzato è il Pla, una plastica biodegradabile derivata dalla trasformazione degli zuccheri presenti in mais, barbabietole e canna da zucchero.
«È uno dei più utilizzati nella stampa 3D – ci dice Andrea Pomi – per quanto riguarda le visiere poi vengono aggiunti i fogli in pvc, noi stampiamo gli archetti e Daniele assembla il tutto per realizzare il prodotto finale». In 10 giorni circa sono stati prodotti 520 archetti e 260 tensionatori. Di questi sono già stati consegnati 207 archetti per visiere e 55 tensionatori destinati agli operatori sanitari della zona tra cui i volontari di Croce Gialla, Protezione Civile e Caritas di Agugliano, medici e infermieri degli ospedali di Osimo, Jesi e Ancona, i volontari di Croce Gialla Chiaravalle, Avis Montemarciano, Croce Rossa Loreto e Croce Gialla di Ancona.
La stampa dei dispositivi nasce da un progetto “open source” e disponibile gratuitamente sulla rete, ma i materiali per la realizzazione sono stati finora acquistati dal gruppo di makers a proprie spese. Per questo, considerando anche le tantissime richieste ricevute, è stata lanciata una raccolta fondi online attraverso la piattaforma Gofundme.