FABRIANO – Fase 2 partita anche nei comuni dell’Ambito 10 e non si sono registrate particolari criticità. Nella stragrande maggioranza dei casi, tutti i residenti di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto D’Esi, Genga e Serra San Quirico hanno rispettato le nuove norme del Dpcm firmato dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte.
Molte lunghe passeggiate, tornati i runner per strada, così come i ciclisti, tanti al lavoro nelle varie aziende, così è trascorsa la calda (dal punto di vista climatico) prima giornata della nuova fase ai tempi del Covid-19.
I sindaci dei cinque centri preferiscono non sbilanciarsi e attendere ancora qualche giorno. «Aspettiamo qualche giorno, ma l’inizio non sembra male», ripetono in coro con giustificato attendismo. Intanto sono state preparate varie cartellonistiche per illustrare i comportamenti da tenere.
La fase 1 dell’epidemia da Coronavirus si è chiusa con numeri positivi. I numeri, dall’inizio della pandemia, sono pari a 91 casi positivi al Covid-19 a Fabriano, inclusi 42 persone ufficialmente guarite e, purtroppo, sei decessi. Chiusa la cosiddetta “covideria” dell’ospedale Engles Profili.
A Sassoferrato si sono registrati 19 casi di Coronavirus, compresi tre decessi e nove guariti. A Cerreto D’Esi i soli 4 casi dall’inizio della pandemia, si sono risolti con tre guarigioni e un decesso. A Genga un caso positivo con la notizia della sospirata conseguente guarigione. A Serra San Quirico vi sono tre positivi, ma si riferiscono a tre anziani ospitati da vari anni alla casa di riposo di Mergo, per i quali risulta ancora la residenza in paese. Complessivamente in quarantena nei cinque comuni del fabrianese sono circa 70 i residenti in isolamento fiduciario e/o forzato.
La fase 2 porta novità anche per la chiesa in tema di funerali. L’amministratore apostolico della diocesi di Fabriano-Matelica, nonché vescovo della diocesi Camerino-San Severino Marche, mons. Francesco Massara, dà prescrizioni chiare per fedeli e sacerdoti: la partecipazione alle esequie sia limitata ai parenti stretti del defunto, in numero massimo di 15, che converranno nel luogo dei funerali indossando la mascherina e, possibilmente i guanti, mantenendo sempre le distanze di sicurezza. Naturalmente vi è l’obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura corporea oltre i 37,5°C o di altri sintomi influenzali, o qualora vi sia stato contatto con persone positive a SARS-COV-2 nei giorni precedenti.
In caso di celebrazione delle esequie con la santa messa, al momento della distribuzione della comunione si eviteranno spostamenti. Sarà il celebrante, indossata la mascherina e indossando guanti monouso, a recarsi ai posti, dove i fedeli che vorranno ricevere l’eucaristia attenderanno in piedi, ricevendola nelle mani. Ovviamente, al termine del rito non sono consentiti cortei e assembramenti. Dopo la celebrazione delle esequie, il sacerdote dovrà favorire il ricambio dell’aria. E la chiesa sarà igienizzata regolarmente, mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica.