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Coronavirus, a Jesi si chiudono i cimiteri cittadini

Sarà garantita, comunque, l’erogazione dei servizi di trasporto, ricevimento, inumazione e tumulazione. Per l’estremo saluto è consentita la presenza di persone, evitando assembramenti e nel rispetto delle disposizioni vigenti

La zona del cimitero di Jesi

JESI – Il sindaco Massimo Bacci ha firmato un’ordinanza con la quale dispone – a partire da venerdì 20 marzo e fino al 3 aprile – la chiusura al pubblico di tutti i cimiteri, da quello principale di Via Santa Lucia, a quelli di Mazzangrugno, Santa Maria del Colle e Tabano.

Viene garantita, comunque, l’erogazione dei servizi di trasporto, ricevimento, inumazione e tumulazione. Per l’estremo saluto è consentita la presenza di persone, evitando assembramenti e nel rispetto delle disposizioni vigenti atte a ridurre il contagio. Con la stessa ordinanza è stata disposta anche la sospensione, all’interno di ciascun camposanto, di ogni attività connessa ai servizi cimiteriali d’iniziativa privata.

«La decisione – motivata per ragione di igiene e sanità pubblica – è ovviamente legata alla normativa emergenziale del presidente del Consiglio dei Ministri che pone, come obiettivo di carattere generale, il divieto di formarsi di assembramenti di persone e, più in generale, il contrasto di ogni occasione di possibile contagio che non sia riconducibile a esigenze specifiche o ad uno stato di necessità».

Nell’ordinanza viene anche disposto che – per richiedere la cremazione in mancanza di disposizioni testamentarie o di iscrizioni ad associazioni riconosciute – è sospesa la manifestazione di volontà davanti all’Ufficiale di Stato Civile e sarà sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

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