Le chiese rimangono aperte al culto a alla preghiera individuale ma i Vescovi delle Marche hanno deciso di sospendere le celebrazioni eucaristiche feriali e festive fino al 4 marzo 2020. Funerali limitati al rito delle esequie nella forma breve e con i parenti stretti; omissione del segno della pace; la Comunione da ricevere in mano e non in bocca; eliminazione dell’acqua benedetta dalle acquasantiere, sospensione delle benedizioni Pasquali fino al 4 marzo 2020 e sospensione degli incontri di catechismo, dei gruppi parrocchiali, delle attività di oratorio, di dopo-scuola, sportive, teatrali, cinematografiche e ogni genere di aggregazione. Sospesi anche i servizi della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali che prevedono contatto con il pubblico.
I Vescovi delle Marche, a seguito dell’ordinanza emanata dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, hanno deciso di adottare delle misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza Coronavirus. La richiesta è quella inoltre di attenersi a criteri di prudenza, evitando in ogni modo concentrazioni di persone in volumi ristretti per lungo tempo.
«Siamo tutti interessati ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza, una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune – spiegano i Vescovi delle Marche -. Sperimentiamo tutti la nostra debolezza e fragilità. Proviamo paura e come sempre questa chiede risposte serie e unitarie, per trovare le soluzioni più efficaci per tutti, con la massima attenzione ma senza allarmismi. Molte nostre riunioni non si potranno svolgere. Questo ci aiuterà a comprenderne il valore con maggiore profondità e ad avere più tempo per la riflessione e la preghiera personale. Sentiamo la vicinanza premurosa di Gesù, medico buono degli uomini, del quale sperimentiamo la solidarietà e la protezione. In questo periodo non potremo riunirci fisicamente per le celebrazioni nei nostri luoghi abituali- Cerchiamo di vivere – continuano i rappresentanti locali della Chiesa – questo tempo forte di Quaresima in unità di cuori e di preghiera, ricordando soprattutto i malati, quanti sono colpiti dal Coronavirus e quanti in modi diversi si adoperano per limitarne le conseguenze, in particolare il personale sanitario e di ricerca scientifica. Affidiamo tutti alla materna intercessione della Madonna di Loreto patrona delle Marche e invitiamo a pregarla in famiglia con il Santo Rosario».