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Coronavirus: il video che ha acceso la speranza dell’antivirale Avigan. Ecco la storia

Nel giro di due giorni è balzato alla fama nazionale Cristiano Aresu, farmacista romano di 43 anni, che ha fatto conoscere agli italiani il farmaco anti-influenzale giapponese. Il farmaco è stato autorizzato nella sperimentazione in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna

Nel giro di due giorni è balzato alla fama nazionale Cristiano Aresu, farmacista romano di 43 anni di origini sarde, che tramite Facebook ha fatto conoscere agli italiani il farmaco anti-influenzale giapponese chiamato Avigan che starebbe aiutando i giapponesi ad uscire dall’emergenza Covid-19.

Il suo video è diventato virale in poche ore e ha fatto letteralmente impazzire i social e gli organi d’informazione nazionali: tanto è stato il clamore che dopo ventiquattro ore dal presidente della regione Veneto arriva l’annuncio dell’avvio anche in Italia della sperimentazione sull’Avigan con il via libera da parte dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).

Un riconoscimento incredibile per questo ragazzo che molti considerano già come un eroe nazionale mentre altri lo giudicano come un clamoroso diffusore di fake news. Procediamo per gradi per conoscere questa storia.

21 Marzo: il video diventa virale.
Dal quartiere Ikebukuro di Tokyo dove si trova da un mese per lavoro, Cristiano filma la ritrovata tranquillità dei giapponesi: negozi aperti, piazze piene di gente a passeggio anche senza mascherina, mezzi pubblici in funzione, mamme con i passeggini. Immagini che emozionano i suoi connazionali in piena emergenza. Aresu spiega che si è tornati alla normalità grazie all’Avigan, un farmaco antinfluenzale usato in Giappone che funziona con il 90% dei pazienti affetti da Covid-19. L’antivirale è autorizzato nello stato nipponico dal marzo 2014 per il trattamento di forme di influenza causate da virus nuovi o riemergenti e il suo utilizzo è limitato ai casi in cui gli altri antivirali sono inefficaci. Al termine del video il farmacista si lascia andare a considerazioni personali e ipotizza che l’Aifa non starebbe approvando la distribuzione del medicinale (vietato sia in Europa che negli Usa) perché la sua commercializzazione avrebbe arricchito la casa farmaceutica che se ne fosse accaparrata per prima i diritti di distribuzione.

22 Marzo: l’intervista del Corriere della Sera
A stretto giro il giornalista Renato Frignani firma l’articolo che viene pubblicato sul quotidiano cartaceo più prestigioso d’Italia. Questo l’incipit: «Prima Tokyo sembrava Roma oggi, ma da martedì la gente è ritornata in strada. Tanti ragazzi, soprattutto qui dove abito io, a Ikebukuro. Qualcuno con la mascherina, altri no. Ma non è una cosa strana: la indossavano anche prima del coronavirus. Ho fatto un giro di telefonate e ho capito perché: in ospedale hanno cominciato a distribuire l’Avigan in modo massiccio». Con queste parole viene diffuso a livello nazionale il nome di Cristiano Aresu e quello del farmaco giapponese che da probabile fake news si trasforma in notizia ufficiale.

22 Marzo: la reazione del governatore Zaia.
«Siamo pronti a partire, abbiamo il nostro protocollo. Quel farmaco che vedete da 24 ore su un video che gira dappertutto dove si dice che sta portando i giapponesi fuori dalla crisi, ebbene lo sperimenteremo anche noi, l’Aifa deve darci l’autorizzazione. In Veneto stiamo già sperimentando 6 protocolli diversi, tutto per il Coronavirus. Siamo una grande piattaforma, spero che l’Aifa ci dia l’autorizzazione: noi vogliamo sperimentare l’Avigan».

Sono le parole di Luca Zaia, governatore del Veneto, in relazione all’intenzione di utilizzare il farmaco giapponese Avigan per i pazienti contagiati da coronavirus. Un riconoscimento totale verso il video di Cristiano Aresu che ora dopo ora rimbalza sui profili e sulla bocca degli italiani scatenando condivisioni e curiosità.

Luca Zaia annuncia la volontà di sperimentare l’Avigan dopo il video di Aresu.

22 Marzo: l’articolo di Repubblica
Anche lo storico quotidiano di Eugenio Scalfari dà spazio al video di Cristiano con un pezzo firmato da Irma D’Aria dal titolo “Coronavirus, la speranza dell’antivirale Avigan e il video su Facebook. I dubbi dell’Aifa e la sperimentazione in Veneto”. Questa volta la giornalista oltre alla notizia del video si sofferma sulle doverose precisazioni scientifiche dell’Agenzia Italiana del Farmaco.

«Il Favipiravir (nome commerciale dell’Avigan, ndr.) – chiarisce l’Aifa in una nota – non è autorizzato né in Europa, né negli Usa. Ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da Covid-19. Sono unicamente noti dati preliminari, disponibili attualmente solo come versione pre-proof (cioè non ancora sottoposti a revisione di esperti), di un piccolo studio non randomizzato, condotto in pazienti con Covid-19 non grave con non più di 7 giorni di insorgenza, in cui il medicinale Favipiravir è stato confrontato all’antivirale Lopinavir/Ritonavir (anch’esso non autorizzato per il trattamento della malattia Covid-19), in aggiunta, in entrambi i casi, a interferone alfa-1b per via aerosol. Sebbene i dati disponibili sembrino suggerire una potenziale attività di Favipiravir, in particolare per quanto riguarda la velocità di scomparsa del virus dal sangue e su alcuni aspetti radiologici, mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia. Gli stessi autori riportano come limitazioni dello studio che la relazione tra titolo virale e prognosi clinica non è stata ben chiarita e che, non trattandosi di uno studio clinico controllato, ci potrebbero essere inevitabili distorsioni di selezione nel reclutamento dei pazienti».

23 Marzo: anche la Lombardia chiede l’Avigan.
Il governatore Attilio Fontana dichiara che invierà una richiesta al ministro Speranza per chiedere che possa accelerare il più possibile questa sperimentazione per capire se questo farmaco possa essere utilizzato. Lo ha chiarito il presidente della Regione Lombardia in conferenza stampa.

23 Marzo: parte la sperimentazione
Dopo una serie di notizie discordanti alle ore 19:00 arriva la conferma del ministro Speranza che dopo l’incontro con il direttore dell’Agenzia del farmaco Magrini dà l’autorizzazione alla sperimentazione in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Il Corriere della Sera ammette che tutti stanno parlando dell’Avigan dopo il video del farmacista romano diventato virale sui social e in serata anche i TG Nazionali danno la notizia, specificando che l’Avigan verrà sperimentato con altri farmaci segnalati all’AIFA con le dovute precauzioni e seguendo sempre la direttive scientifiche.

Conclusioni
In meno di 48 ore Cristiano Aresu grazie ai social media riesce a portare un raggio di speranza in uno dei periodi più bui dal secondo dopoguerra in Italia. Analizzando il suo profilo Facebook sappiamo che si trova da almeno un mese a Tokyo e che sono molti i video che pubblica per tenerci aggiornati sulla situazione. Dopo circa due mesi di bollettini, conteggi di morti e contagiati, di attività chiuse e di fosche previsioni per il futuro forse dovremo ringraziare questo giovane farmacista italiano che ci ha fatto conoscere un farmaco che potrebbe aiutarci ad uscire in minor tempo dall’incubo del Covid-19. Non sappiamo ancora se la sperimentazione confermerà le sue parole, se nasceranno gruppi che lo screditeranno oppure se qualche giornale pubblicherà una clamorosa smentita, ma sicuramente sentiremo ancora parlare di Aresu e del suo video divenuto virale dal Giappone.