Sono arrivati nel pomeriggio di ieri (martedì 17 novembre), prima nella casa di riposo di Villa Cozza a Macerata e poi all’Hotel Maestà di Urbisaglia, dove sono state delocalizzate le strutture di Loro Piceno e Mogliano dopo il sisma, i medici e gli infermieri militari in supporto agli operatori sanitari che stanno assistendo gli ospiti delle strutture per anziani che sono risultati positivi al Covid-19.
«Avevamo chiesto a inizio novembre l’ausilio delle forze militari per un’assistenza sanitaria aggiuntiva agli anziani delle rsa in questo difficile momento causato dall’emergenza e l’Aeronautica italiana ha prontamente risposto – ha commentato l’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini -. Hanno preso servizio due medici e quattro infermieri».
«Il loro aiuto – ha aggiunto l’assessore – è fondamentale per queste persone e per la nostra regione. Seguiamo costantemente e con particolare attenzione l’evolversi della situazione nelle rsa, consapevoli che qui risiedono le persone attualmente più fragili a cui dobbiamo molto del nostro progresso e della qualità di vita di cui possiamo godere ora, a loro dobbiamo riconoscenza e massima cura per l’apporto che hanno dato alla comunità».
«Gli obiettivi sono molteplici – ha concluso Saltamartini – curare quanto più possibile le persone all’interno delle strutture per evitare di sradicarle dall’ambiente ormai familiare creando traumi, non sottoporle a ulteriori rischi con il trasferimento in reparti ospedalieri. Nello stesso tempo si evita anche il sovraffollamento di pronto soccorso e ospedali».
Il monitoraggio puntuale sugli ospiti, attuato in sinergia tra Dipartimento di Prevenzione e Distretto sanitario, ha permesso di mantenere alto il livello di cura e assistenza. Le strutture ospitano attualmente in totale 133 persone di cui 95 pazienti a Villa Cozza – dove sono risultati positivi sintomatici 50 pazienti – e 38 ospiti positivi a Urbisaglia (27 sono positivi tutti paucisintomatici).
«Grazie all’intervento dell’assessore regionale Saltamartini e del Capitano della marina militare, il dottor Cosimo Nesca, sono arrivati nella nostra casa di riposo un medico e due infermieri militari – ha detto il sindaco di Mogliano Cecilia Cesetti -. Il personale sanitario lavorerà in supporto al personale già presente in casa di riposo che ha instancabilmente sostenuto ritmi che l’emergenza sanitaria fino ad ora ha imposto. L’amministrazione li ringrazia per il loro lavoro, per la competenza e l’umanità dimostrata in questo complicato periodo. Ora lavorando in sinergia si potranno affrontare con maggiore forza i gravissimi disagi che sono emersi a seguito della diffusione del virus all’interno della nostra struttura».
Intanto nella casa di riposo Lazzarelli di San Severino – anche qui è presente un focolaio di Covid-19 tra gli anziani ospiti – è partita la gara di solidarietà. Dopo l’appello del sindaco Rosa Piermattei, contenente l’invito a donare dispositivi di protezione individuale per fare in modo che il personale dell’azienda servizi alla persona possa fronteggiare al meglio il focolaio Covid-19 scoppiato all’interno della struttura, non si è certo fatta attendere la risposta di un altro sindaco.
Il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia ha voluto personalmente consegnare mascherine chirurgiche e Ffp2 e guanti per il personale della struttura. I materiali sono stati consegnati direttamente nelle mani della direttrice della Lazzarelli Laura Taccari. Nell’iniziativa è stata coinvolta anche la Andrea Bocelli Foundation che nella città ducale ha realizzato una casa della musica per aiutare i terremotati e portato a compimento diversi altri progetti solidali.
«Un gesto profondo quello che abbiamo ricevuto. Un gesto che unisce, ancora una volta, le nostre comunità impegnate come non mai ad affrontare in questo periodo un’emergenza senza fine – spiega il sindaco Piermattei -. Speriamo di uscire il prima possibile da questo incubo. Quanto sta accadendo nella nostra casa di riposo è un qualcosa che sta straziando veramente i nostri cuori».
Sulla questione relativa agli anziani positivi o in isolamento presso le proprie abitazioni è intervenuto anche il segretario provinciale del Sindacato Pensionati Stefano Tordini. «Chiediamo che per gli anziani in quarantena presso il proprio domicilio, specialmente se soli, i Comuni si facciano carico della fornitura di farmaci e di cibo secondo protocolli di sicurezza e li sollecitiamo a provvedere in tempi rapidi a farsi carico dei soggetti più poveri prevedendo e distribuendo loro buoni spesa e pacchi alimentari, così come a trovare una sistemazione per coloro che non hanno fissa dimora – ha detto Tordini -. Come sindacato, unitariamente, abbiamo in programma per i prossimi giorni di incontrare la direzione dell’Area Vasta 3, gli Ambiti Territoriali, i sindaci e il Prefetto per poter dare supporto concreto alle decisioni da prendere facendo in modo di alleviare queste situazioni insostenibili».
«Ci impegnamo a mettere in campo tutte le nostre energie per non far sentire soli i tanti anziani del nostro territorio attraverso contatti telefonici e collaborando con il Servizio Prevenzione delle Regione per dare continuità al Progetto “Resto a casa insieme resistiamo” in cui prevediamo webinar in modalità videoconferenza e diffusione attraverso whatsapp e Facebook su temi che spaziano dall’informazione sul Covid, a riflessioni sulla gestione delle emozioni – ha concluso Tordini -. È vero, non siamo abituati e non abbiamo molta dimestichezza con questi strumenti, la nostra azione è caratterizzata dal rapporto sociale, ma facciamo e faremo il possibile nel cavalcare la tecnologia e i sistemi informatici per dare supporto e sollievo concreti caratterizzando la nostra azione per la gente che vogliamo rappresentare. Ci sono molte risorse a disposizione; la politica e i governi locali possono e debbono immediatamente intervenire con capacità e programmazione strutturale per contravvenire a questa situazione epocale».