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Covid, ora le Case di riposo della Valmusone tornano a “respirare”

Si ritrova in parte la normalità nelle strutture del territorio. Messe in atto una serie di precauzioni vista la situazione di emergenza sanitaria in corso. Ecco alcune testimonianze

La casa di riposo di Camerano
La casa di riposo di Camerano

OSIMO – Le case di riposo della Valmusone sono tornate a “respirare” dopo i focolai Covid che le hanno fatte chiudere lo scorso inverno. Si va avanti lentamente, con cautela, e con soddisfazione adesso che la situazione sta migliorando. Così la pensano i presidenti delle varie residenze protette del territorio che abbiamo ascoltato.

Laura Cionco, presidente della Fondazione Bambozzi di Osimo, afferma: «Al Bambozzi le abbiamo riprese regolarmente tramite vetro le visite. È per questa prima fase di ritorno alla normalità, ma stiamo procedendo con l’elaborazione di nuovi protocolli per visite in presenza».

Fabio Cecconi, presidente della casa di riposo Grimani Buttari, dice: «A dire il vero non si sono mai fermate da noi, anche durante l’ultima emergenza che ha avuto luogo nella rsa abbiamo sospeso le visite solo per quella parte di struttura, non per gli altri dove avevamo realizzato spazi sicuri. Adesso è possibile effettuare la visita ai cari ovunque. Stiamo già pensando che con la buona stagione, sempre che le norme lo consentano, potremo organizzare gli incontri all’aperto. Il dibattito di questi giorni sulle visite alle rsa è un po stucchevole poiché si fa di tutta l’erba un fascio. Certo, ci sono situazioni molto diverse, spesso condizionate anche dagli spazi fisici a disposizione. Comunque aspettiamo, con positiva attesa, una rivalutazione delle norme visto il progredire delle vaccinazioni anche tra la popolazione. Per il resto tutto procede nella norma».

Dopo tre mesi, alla casa di riposo Opera pia Ceci di Camerano riprendono le visite dei familiari agli ospiti nella massima sicurezza: «Entro sabato (8 maggio) tutti avranno rivisto i propri cari – annuncia il presidente Massimo Piergiacomi – La scorsa settimana invece sono state riaperte le porte della struttura che ha accolto quattro nuovi ospiti. Mentre ci stiamo organizzando per risalire la china, un pensiero e una preghiera non possono non andare agli ospiti che ci hanno purtroppo lasciato in quei terribili 67 giorni».

La casa di riposo e residenza protetta Casa Hermes di Loreto, gestita dalla Fondazione Opere laiche lauretane, ha ripreso in questi giorni la riammissione di nuovi ospiti nel suo complesso assistenziale. Dopo oltre un anno di stop dovuto alla pandemia, che ha costretto in via precauzionale la Fondazione a sospendere tutti i nuovi ingressi, la struttura rimette in moto il suo percorso di ritorno alla normalità grazie alla conclusione nei tempi previsti delle vaccinazioni sia degli attuali ospiti (circa una settantina di persone) che di tutto il personale in servizio. Dunque si procede verso l’obiettivo di assegnare tutti i posti disponibili della residenza, cento in tutto dopo la fine dei lavori della struttura. «È un risultato estremamente importante – commenta il presidente della Fondazione Opere laiche, Italo Tanoni – che ci permette finalmente di guardare avanti con fiducia ad un ritorno a pieno regime delle nostre attività: sappiamo che anche questo 2021 sarà un anno particolare, vista la situazione generale, tuttavia questo passaggio è indicativo di come le prassi di prevenzione e di tutela attuate alla Casa Hermes siano state e continuino ad essere efficaci. Possiamo garantire standard di sicurezza massimi». Dato significativo in questo senso è che la struttura non ha mai registrato alcun caso di positività al Covid in tutti e quattordici i mesi della pandemia. Il 2021 è stato aperto con una “sala degli abbracci” nella quale i familiari hanno potuto avvicinarsi, toccare i propri cari e, appunto, tornare ad abbracciarli con le dovute precauzioni.

I sindaci all’apertura del punto vaccinale

Ha aperto i battenti intanto il centro vaccinale territoriale dell’Unione dei Comuni di Agugliano e Polverigi. Circa 60 cittadini di entrambi i paesi nella sola prima giornata hanno potuto ricevere la dose di vaccino dai medici di base, proprio come stanno facendo anche le vicine Loreto e Sirolo. «Ringraziamo i medici di base e i volontari della Protezione civile e della Croce Gialla di Agugliano che hanno reso possibile organizzare tutto questo – dicono i sindaci di Polverigi Daniele Carnevali e di Agugliano Thomas Braconi -. Come amministrazioni comunali abbiamo voluto dare un contributo alla campagna vaccinale promossa dal Governo per raggiungere un adeguato numero di vaccinazioni che ci permetta di tornare quanto prima ad una vita normale, con meno restrizioni e più rapporti sociali».