VALMUSONE – Ad oggi a Osimo ci sono 25 casi di positività da coronavirus e 169 persone sono in isolamento domiciliare.
Il sindaco di Loreto Moreno Pieroni si è collegato in queste ore nel terzo videomessaggio che ha deciso di lasciare, con cadenza settimanale, ai suoi concittadini per informarli della situazione Covid. «Rispetto alla settimana scorsa abbiamo tre guarigioni e sei nuovi casi. Un nostro concittadino deceduto la scorsa settimana. Al momento quindi ci sono 11 positivi e 43 persone in quarantena – ha detto -. Un accorato appello da sindaco e genitore. Dobbiamo far capire ai nostri figli che è importante che all’interno dei parchi giochi mantengano il distanziamento e indossino le mascherine. A scuola da parte di tutto il personale c’è grande attenzione e professionalità, fuori i nostri figli devono seguire norme precise».
Sono partiti i lavori per far sì che la mensa per il tempo pieno rimanga all’interno dell’istituto ex Scalabrini per evitare spostamenti il più possibile con i pulmini. «Questa settimana da ultimo stiamo organizzando la giornata di domenica 1° novembre al cimitero. Grazie alla Delegazione pontificia e all’arcivescovo, potremo celebrare la messa per i nostri cari defunti proprio al cimitero. Ho convocato il Coc perché diventa fondamentale condividere un percorso con tutti i soggetti interessati per garantire sicurezza».
A Castelfidardo sono 40 positivi, di cui quattro non residenti, e 97 persone in quarantena. «Un’impennata in linea con i dati regionali e nazionali, spinta dai casi sorti in ambito scolastico, che innescano stati di quarantena per intere classi e nuclei familiari», spiega il sindaco Roberto Ascani aggiungendo che i servizi sociali stanno contattando gli interessati e monitorando la situazione, da cui non emergono criticità gravi. L
a crescita della curva impone però un’attenzione scrupolosa nell’osservare i protocolli e le norme poste a tutela della salute pubblica. «Esprimo vicinanza e solidarietà alle categorie penalizzate da misure sempre più restrittive. Vero è che la ratio dell’ultimo dpcm è evitare tutto il superfluo ma forse si sarebbe potuto evitare un provvedimento così trasversale e slegato dalle specifiche peculiarità territoriali a carico di attività, come quelle ristorative e culturali, che hanno fatto sforzi puntuali per adeguarsi e mettersi in regola e che in una fase così delicata potevano contribuire a ritemprare corpo e anima. Rimaniamo uniti».