ASCOLI – «Un cluster da tenere sotto controllo». Così Claudio Angelini, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 5 di Ascoli, definisce il focolaio di positivi al coronavirus riscontrato a San Benedetto.
Un gruppo di giovani tra i 17 e i 25 anni che in un locale della riviera picena avevano partecipato ad una festa estiva. Trenta di loro sarebbero risultati contagiati, mentre sono in corso accertamenti sugli altri ragazzi presenti all’evento. «Non sappiamo con esattezza quanti sia stati i partecipanti alla festa – spiega Angelini – ma si stima tra i 120 e i 150. Stiamo comunque lavorando con 10 operatori per rintracciarli tutti e fare una mappatura della situazione».
Tutto l’allarme sul caso di San Benedetto è partito da uno dei giovani presenti nello chalet, che il giorno dopo sarebbe andato in farmacia per sottoporsi ad un tampone rapido. Tampone che avrebbe dato esito positivo, mettendo in moto poi tutte le procedure previste in questi casi, a cominciare dalla segnalazione alle autorità sanitarie. «I risultati dei tamponi già effettuati sono stati inviati poi al Torrette di Ancona per la tipizzazione – ricorda il direttore del Dipartimento di Prevenzione – che poi ci diranno se siamo in presenza di varianti Delta o di altro genere. Lo sapremo credo in un paio di giorni».
I giovani positivi al virus non erano vaccinati
Per Angelini è sicuro che i trenta ragazzi per i quali si è accertata la presenza di una carica virale, seppur generica e non definita, non erano stati vaccinati. «Tranne uno – puntualizza il dirigente sanitario – che si era sottoposto però al siero solo due giorni prima: quindi con effetti che non erano stati dispiegati».
Dunque un focolaio, quello di San Benedetto, che bisogna circoscrivere presto per evitare conseguenze negative per la comunità locale e non solo.
Come fare però per controllare le prossime e numerose feste ed eventi estivi che già in tutta la costa sono stati organizzati, prevenendo il ripetersi di cluster da coronavirus?
«Rispettare le norme esistenti – risponde Claudio Angelini -, indossare la mascherina, evitare di ballare, mantenere il distanziamento.» Quanto alla situazione complessiva nella provincia di Ascoli, lo stesso direttore del Dipartimento di prevenzione afferma che «i casi sono pochi, ma che bisogna tenere la guardia alta».