FABRIANO – Crescono i passeggeri che usufruiscono della stazione ferroviaria di Fabriano per i propri spostamenti: 6.350 nel 2019, un dato in lieve aumento rispetto all’anno prima, quando ci si era attestati a 5.954 passeggeri complessivi.
Dalla città della carta, da cui partono treni per Foligno, Roma Termini, Ancona e Macerata-Civitanova, sono tanti i pendolari che, principalmente per lavoro e per motivi di studio, scelgono il treno per spostarsi nelle Marche o in altre regioni, come Umbria, Lazio o Emilia Romagna. Legambiente torna a chiedere il completamento della tratta Orte-Falconara.
Nel dettaglio sono 4.150 i passeggeri medi sulla tratta Fabriano-Ancona, andata e ritorno, che fa parte della direttrice Orte-Falconara che collega il centro Italia. Dalla mattina alle 5 alla sera tardi, infatti, sono previsti spostamenti verso Jesi, Falconara e il capoluogo di regione. Treni che nascono a Fabriano, o a Roma o a Foligno se marciano verso Ancona. Sulla direzione opposta, invece, tutti i regionali nascono presso la stazione centrale di Ancona. Nel 2018, erano stati 3.721, dunque un saldo attivo pari a 429 unità.
Sulla linea non elettrificata Albacina-Civitanova, sono 2.200 i passeggeri medi nei giorni feriali che usufruiscono di questa tratta, tutta a binario unico, che collega il fabrianese alle università di Camerino e Macerata, per concludere la loro tratta alla costa a Civitanova Marche.
Nell’ultimo calcolo effettuato, a novembre del 2018, erano 2.233 i pendolari medi sulla tratta Albacina-Civitanova, un leggerissimo calo. I più frequentati sono il treno delle 7:02, che parte da Civitanova e arriva dopo circa due ore nella città della carta, e quello delle 5:45 da Foligno ad Ancona. Un viaggiatore su cinque ha un’età compresa tra i 26 e i 35 anni.
Cifre che testimoniano l’importanza di una rete ferroviaria, quella dell’entroterra, che da tempo chiede di essere potenziata, e il giro d’affari che c’è intorno alla stazione di Fabriano che, fino a pochi anni fa, permetteva anche di raggiungere Pergola.
Anche Legambiente Marche chiede che ci siano investimenti nel settore a iniziare dal raddoppio del collegamento ferroviario Orte-Falconara, che crea non pochi problemi non solo per le Marche e l’Umbria, ma per tutto il traffico merci e passeggeri del centro Italia e del Nord-Est.
«La realizzazione di tale opera rappresenterebbe un’alternativa al traffico stradale tra Roma e le Marche, la Romagna e il Veneto, oltre a essere importante per le aree interne – si legge in una nota -. In particolare, la tratta che va da Posto di Movimento 228 (situato tra Fabriano e Albacina) a Castelplanio (An), costituisce parte integrante della direttrice, quasi interamente a un solo binario. Il raddoppio della tratta prevede un intervento per circa 21 km, realizzati in gran parte in variante di tracciato in galleria e in parte in affiancamento al binario esistente. È fondamentale, inoltre, come investimento sulle ferrovie a scopi sociali, turistici e ambientali, il recupero delle stazioni ferroviarie marchigiane non presenziate, soprattutto quelle vicine alle linee delle ciclovie regionali sparse sul territorio, in modo da far decollare l’auspicata intermodalità treno più bicicletta».