Attualità

Crisi dell’artigianato, fare rete per provare a uscirne

Nella Valmusone si riscontrano ancora criticità nel settore dell'artigianato. Paolo Picchio, segretario della Confartigianato di Osimo: «Puntare su internazionalizzazione, aggregazioni d'impresa e “nicchie” di mercato»

lavoro
Un operaio al lavoro in fabbrica

OSIMO – Quali sono le sfide odierne per le imprese? Reti e internazionalizzazione. Paolo Picchio, segretario della Confartigianato di Osimo, traccia le potenziali vie di sviluppo per le attività dell’artigianato della Valmusone, alla luce dei dati che interessano l’andamento dei settori ancora attraversati da criticità.

Il segretario della Confartigianato di Osimo Paolo Picchio

«Le aziende affrontano quotidianamente grandi difficoltà in una situazione che permane complessa – dichiara Picchio – tuttavia chi è riuscito a crearsi la propria “nicchia” di mercato si sta riposizionando riscuotendo discreti frutti. Lexport ha permesso di recuperare commesse alle imprese della meccanica e al comparto degli strumenti musicali. L’internazionalizzazione, intesa come commercializzazione dei prodotti e dei servizi oltre confine, contrariamente a quanto comunemente si pensi, non interessa solo le grandi imprese strutturate, al contrario costituisce una opportunità fondamentale anche per le piccole imprese, in particolare quelle del manifatturiero, della moda e dell’agroalimentare».

I settori al contrario maggiormente connessi alla domanda interna e legati alle disponibilità economiche dei singoli, delle famiglie, delle attività, incontrano difficoltà conseguenti, come nel caso del comparto dei servizi: stabili quelli alle persone, in calo quelli alle imprese, flessione dovuta anche alla riduzione della consistenza del tessuto imprenditoriale e degli occupati.

«Quanto all’edilizia – continua il segretario – va rilevata la crescita del mercato delle piccole ristrutturazioni e dei lavori di rigenerazione di quanto esistente, data la tendenza a recuperare piuttosto che costruire ex novo».

Lavorare in rete può permettere di accedere, unendo diverse professionalità, a filiere articolate e di maggior rilevanza. Le attività che operano in rete hanno, mediamente, aumentato i loro fatturati. Non solo: buona parte delle incentivazioni alle imprese che oggi vengono messe in campo dalle diverse istituzioni sono ottenibili solo se la domanda arriva da un’aggregazione di imprese. Serve progettualità e coraggio di provare.