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La crisi del distretto economico di Fabriano e le possibili soluzioni secondo la Uil

Il sindacato confederale regionale si augura che possano esserci miglioramenti grazie ai fondi del Pnrr e magari con l'istituzione della Zona Economica Speciale

Veduta di Fabriano

FABRIANO – Cruda disamina della Uil Marche sulla situazione del distretto economico di Fabriano. «La crisi Elica è un evento che rientra a pieno titolo tra i casi di quella desertificazione industriale delle aree interne, alla quale si assiste da anni. Considerando le risposte date finora dalla politica e, in generale, dal sistema Paese siamo costretti a constatare che tutto è immutato. La cassa integrazione va avanti da oltre un decennio e la crisi prosegue senza alternative. Va modificato il ragionamento alla base. Il territorio deve essere considerato nel suo complesso come un’unica entità e non come un insieme di comuni con Fabriano in testa», l’incipit della lettera a firma del sindacato confederale marchigiano.

Le possibili soluzioni

«Ciò che occorre, per iniziare un percorso di “ricostruzione” del territorio è poter avere un tavolo permanente di studio e di confronto all’interno del quale trovare le soluzioni del caso. Occorre guardare oltre le vecchie logiche che hanno caratterizzato l’economia del territorio, analizzando le tendenze di trasformazione delle società e dell’economia. Pertanto, le parole d’ordine devono essere Riconversione, Innovazione e Ricerca: terreni di gioco per economie e società più avanzate. Focalizzarsi sull’innovazione di prodotti diversificati e su processi industriali e sulla ricerca di base. Tutte cose su cui l’Italia è molto indietro. Evitare che questo territorio sia spogliato di servizi, ai cittadini, a partire da quelli sanitari, così come alle imprese: dobbiamo rendere attrattivo il nostro territorio. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo: è necessario ripartire mettendo al centro le persone, la salute, il territorio e l’ambiente, utilizzando bene le risorse in arrivo dall’Europa: quelle strutturali della programmazione 21/27, aumentate rispetto al passato visto il nostro declassamento, ma anche quelle del PNRR». Una possibile via per la rinascita di Fabriano e del suo comprensorio, può essere rappresentata dall’attivazione delle Zone Economiche Speciali. «La Regione Marche ci auguriamo – concludono dalla Uil Marche – che possa farsi portavoce di questa richiesta con il Governo, attraverso il pieno supporto e la totale convergenza di tutte le forze politiche regionali».

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