FABRIANO – «Non è corretto citare confronti congiunti che non ci sono mai stati». Questo uno dei passaggi più forti della dura nota di Morgan Clementi, presidente del Comitato territoriale fabrianese di Confindustria, di fronte al Consiglio comunale di Fabriano dedicato alla crisi. Un affondo nei confronti dell’Amministrazione comunale.
«Tra stupore e incredulità leggo tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale dello scorso 21 novembre la seguente dicitura: Elaborazione di un documento condiviso sul tema “lavoro/occupazione/area di crisi complessa, come concordato nell’incontro del 10 novembre tra Sindaco, Assessore alle Attività produttive, capigruppo e rappresentanti dei sindacati e delle Associazioni di categoria. Peccato però che non si è svolto nessun incontro con le Associazioni di categoria. Formalmente e in un ordine del giorno del Consiglio comunale non è corretto citare confronti congiunti che non ci sono mai stati», la bordata di Clementi.
Ma non finisce qui. «Tra l’altro, oltre allo stupore c’è anche amarezza perché all’incontro del 10 novembre scorso, a cui non siamo stati invitati, erano presenti solo i rappresentanti sindacali», evidenzia il presidente del Comitato territoriale fabrianese di Confindustria.
«Siamo inoltre stanchi di sentire parlare sempre e solo di crisi. Il nostro Comitato e gli imprenditori che rappresenta hanno sempre voluto guardare al futuro e alle opportunità che si potevano cercare anche al di fuori del nostro territorio. Con le altre Associazioni abbiamo promosso e spinto fortemente sulle istituzioni per trovare finanziamenti che potessero esser appetibili per le Piccole e Medie imprese locali e dopo anni di confronti finalmente l’iniziativa Iti è stata portata a buon termine», ricorda Clementi.
La conclusione è all’insegna della mano tesa, ma con un pizzico di veleno. «Siamo sempre pronti a portare all’Amministrazione comunale, se e quando richiesto, il nostro contributo e le nostre idee progettuali per discutere il rafforzamento dell’economia del nostro territorio, ma iniziamo a farlo in termini positivi».