ANCONA – Scomparsa e poi trovata uccisa a Tolentino, sarà il Comune a farsi carico del funerale di Renata Rapposelli. Sono passati otto mesi dal ritrovamento del cadavere della pittrice, vicino al fiume Chienti (era il 10 novembre) e per la 64enne non è ancora possibile la sepoltura. Il corpo è ancora sotto sequestro giudiziario (dopo le procure di Ancona e Macerata ora il fascicolo è passato a Teramo) come anche l’appartamento in piazza del Papa che la donna aveva in affitto dal Comune. Nessun familiare stretto si è fatto avanti per farsi carico delle esequie alle quali penserà l’amministrazione comunale dorica. Rapposelli era già seguita dai servizi sociali, perché indigente, e aveva la residenza ad Ancona. Quando ci sarà il nullaosta per la sepoltura verrà fissato il funerale e la pittrice sarà tumulata al cimitero di Tavernelle.
Il giallo della sua scomparsa era iniziato il 9 ottobre, dopo l’arrivo a Giulianova dall’ex marito Giuseppe Santoleri e il figlio Simone. Entrambi sono stati poi arrestati con l’accusa di omicidio perché ritenuti responsabili del delitto della donna che sarebbe avvenuto proprio tra le mura domestiche della casa di Giulianova dove Renata è arrivata viva. Insieme l’avrebbero poi trasportata in auto fino a Tolentino, già morta, gettando il corpo in una scarpata. Ex marito e figlio si sono sempre professati innocenti.