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Non paga l’idraulico e finisce a processo: finanziere condannato per tentata concussione

Due anni la pena inflitta ad un appuntato scelto che, secondo la Procura, aveva minacciato un artigiano che aveva effettuato dei lavori in una abitazione di Senigallia, di sua proprietà, per non saldare il conto

Il tribunale di Ancona

ANCONA – Finanziere non paga il conto dell’idraulico e lo minaccia poi finisce a processo, condannato per tentata concussione. Due anni la pena inflitta e decisa oggi dai giudici del collegio dopo due ore e mezzo di camera di consiglio. Al centro della vicenda giudiziaria, scoppiata a fine 2012, un appuntato scelto di 48 anni, in servizio, all’epoca dei fatti, nel capoluogo dorico.

L’idraulico, che si è costituito parte civile tramite l’avvocato Laura Versace, aveva effettuato dei lavori in una casa di Senigallia, per conto del finanziere, relativi ad un impianto per un bagno e allo spostamento di un termosifone. Finito l’intervento aveva presentato il conto pari a 1.250 euro. L’artigiano aveva fatto una prima fattura di 500 euro che il finanziere, stando all’accusa, avrebbe contestato iniziando a minacciarlo con controlli fiscali. «Te la faccio pagare, ci penso io a te». Il finanziere gli avrebbe fatto capire che sapeva dove aveva la sua attività e dove viveva. Le minacce sarebbero arrivate sia tramite telefono che di persona, sotto casa.

L’idraulico, originario del Veneto ma residente nell’anconetano, all’epoca delle contestazioni, si è rivolto alla guardia di finanza per chiedere aiuto perché preoccupato delle minacce e per il suo posto di lavoro. Era partita una indagine, da parte della stessa guardia di finanza.

Stando alla tesi difensiva del finanziere, il lavoro non lo avrebbe fatto l’idraulico ma altri due soggetti che avevano ricevuto un compenso con dei cesti natalizi. Uno di questi, un romeno, non si è più trovato e ad oggi è irreperibile. L’altro, sentito come testimone in una precedente udienza, un albanese, aveva riferito di aver ricevuto un pagamento senza fatturarlo ma non era inerente il bagno.

Inizialmente il reato ipotizzato era concussione ma oggi la condanna è arrivata per tentata concussione. Il pm aveva chiesto 2 anni e 8 mesi ma la condanna è stata per due anni, pena sospesa. Il finanziere è stato condannato anche all’interdizione dai pubblici uffici e al pagamento di 3mila euro. Dei 1.250 euro aveva pagato solo 500 euro all’idraulico. Il militare, difeso dall’avvocato Giorgio Canali, ha sempre rigettato ogni accusa.

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