FABRIANO – In quattro finiscono denunciati per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione. La Polizia di Fabriano potrebbe aver messo le mani su un vorticoso giro di affari di auto rubate. Per il momento, ne sono state recuperate quattro, per un valore complessivo che si aggira attorno ai 150mila euro.
Nel corso dell’ordinaria attività di vigilanza del territorio effettuata costantemente sia nel centro di Fabriano che in periferia, la volante del locale Commissariato, nei giorni scorsi, ha controllato un’utilitaria sospetta in una frazione di Fabriano, che in seguito ad approfondimenti è risultata essere stata noleggiata in Umbria. Qualcosa tuttavia non quadrava. Contattata la ditta che aveva stipulato il relativo contratto, è emerso che la macchina in questione era stata noleggiata nell’estate scorsa per la durata di un giorno, ma, di fatto, non era stata più riconsegnata.
Pertanto, al fine di andare a fondo alla questione, i poliziotti hanno iniziato a chiedere ai proprietari delle abitazioni nelle vicinanze da quanto tempo stesse parcheggiata lì. Uno di costoro, un 50enne di Fabriano, ha negato di aver mai visto tale macchina, ma solo quest’ultimo l’ha fatto. Considerato anche il suo immotivato stato di agitazione, gli agenti hanno deciso di approfondire l’indagine perquisendo l’abitazione e il garage.
Così facendo, i poliziotti sono riusciti a rinvenire un’altra autovettura, risultata rubata in zona nel luglio 2018. Era nascosta da un telone bianco, coperta da ventilatori industriali, generatori elettrici vari, e mezzi agricoli. Il commissario Capo, Sandro Tommasi, ha messo in piedi una task force di una decina di poliziotti specializzati, sia in borghese che in divisa, per l’immediato proseguo delle indagini.
Il 50enne, di fronte all’evidenza dei fatti, ha confessato di sapere che le due auto fossero rubate, ma ha precisato di averle solo parcheggiate nella sua proprietà per conto di un soggetto conosciuto negli ultimi tempi e che si faceva tassativamente chiamare, anche per telefono, solamente con l’appellativo di “Amico mio”. A testimonianza della propria versione, il 50enne di Fabriano si è reso immediatamente disponibile a contattare questo fantomatico amico con una scusa.
Nel corso della telefonata, però, altri particolari importanti sono emersi. Infatti, non solo le due automobili ritrovate dagli agenti, ma ve ne erano altrettante che il 50enne di Fabriano ha ammesso di aver portato – insieme ad altre persone – nell’abitazione di un suo conoscente romeno, di 30 anni.
La rivelazione di tutti questi particolari ha insospettito “Amico mio” che ha cambiato immediatamente tono della conversazione, intimando al 50enne di preparare le chiavi delle autovetture perché, a breve, avrebbe mandato qualcuno per recuperarle.
Agli agenti di polizia non è restato far altro che predisporre un capillare servizio di appostamento e osservazione, per intercettare gli emissari di Amico mio. E così è stato, due 40enni umbri sono stati rintracciati e identificati, poco dopo, vicino all’autorimessa del 50enne.
Negli stessi minuti, altri poliziotti si sono recati dal romeno, residente in una frazione di montagna distante da Fabriano, per recuperare le altre due autovetture. Il 30enne, sorpreso dalla velocità dell’operazione di polizia, ha consegnato le chiavi delle due automobili risultate rubate nei giorni scorsi.
Portati in commissariato, tutti e quattro i soggetti sono stati denunciati per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione.
L’attività investigativa prosegue per capire l’esatta struttura dell’organizzazione criminale e il suo effettivo volume d’affari. Ovviamente, nei prossimi giorni non si escludono importanti sviluppi e provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Per il momento, quel che è certo è che il valore complessivo delle autovetture sequestrate e restituite ai proprietari si aggira intorno ai 150.000 euro.