CASTELFIDARDO – Tragedia sfiorata martedì 31 luglio attorno alle 14 a Castelfidardo. A causa dell’alta temperatura infatti era andato a fuoco un generatore di corrente collocato all’interno di un capanno attiguo a una casa. La casa era alimentata dal generatore dopo la sospensione dell’erogazione dell’energia elettrica per morosità del proprietario, gravato da vicende familiari e soprattutto dalla crisi economica che aveva fatto fallire la vecchia ditta di famiglia.
L’uomo, aiutato da un vicino accorso sul posto, nel tentativo di spegnere l’incendio che stava lambendo il tetto del capanno, ha avuto una crisi di disperazione e si è lasciato andare a terra vicino alle fiamme, con il fumo che aveva ormai saturato il capannone. L’intervento tempestivo di una pattuglia dei carabinieri di Castelfidardo che, passando nelle vicinanze si è insospettita dal fumo che stava salendo in cielo, ha scongiurato il peggio.
I militari hanno avvisato subito i vigili del fuoco del distaccamento di Osimo che si sono precipitati immediatamente dentro il capannone saturo di fumo e fiamme, facendo uscire il vicino di casa e trascinando di peso all’esterno il malcapitato proprietario che disperato voleva lasciarsi morire lì dentro. Grazie all’intervento dei pompieri, le fiamme sono state subito domate e l’uomo trasportato da un’ambulanza della Croce Verde di Castelfidardo all’ospedale di Osimo per i controlli. Aveva respirato tanto fumo. Il fidardense è stato dimesso dopo i controlli di rito.