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«Violentata mentre dormivo in auto» ma i giudici lo assolvono

Cadute tutte le accuse perché il fatto non sussiste nei confronti di un 29enne, residente all'epoca dei fatti a Castelfidardo, finito a processo davanti al collegio del tribunale di Ancona per violenza sessuale, lesioni e minacce. «La fine di un incubo – ha commentato il giovane tramite il suo avvocato Stefano Zoppichini - ogni volta che mettevo piede in paese mi sentivo additato e avevo paura»

il Tribunale di Ancona

CASTELFIDARDO – Un’amica e l’ex fidanzato di lei lo avevano fatto finire a processo per violenza sessuale, lesioni e minacce. «Mi ha violentata in auto mentre dormivo», aveva sostenuto la giovane, 20 anni all’epoca dei fatti. A sei anni dagli episodi contestati oggi è arrivata l’assoluzione per un 29enne originario di Napoli che per un periodo è stato residente nella città della fisarmonica. Il fatto non sussiste. Così si è espresso il collegio dei giudici dopo aver sentito, nelle udienze precedenti, sia i testi dell’accusa che quelli della difesa. «Testimonianze determinanti – commenta l’avvocato del 29enne, il legale Stefano Zoppichini – perché non hanno visto e sentito nulla di quanto contestato. Ci riserveremo ora di valutare una eventuale causa per calunnia a carico della giovane e dell’ex fidanzato».

L’avvocato Stefano Zoppichini

Il 29enne era finito a processo per fatti accaduti tra ottobre e novembre 2012. Una sera di ritorno dalla discoteca con gli amici, il napoletano sarebbe tornato in auto mentre il resto della comitiva si era fermata ad un bar del paese per fare colazione. In auto c’era anche una sua amica, la 20enne. In quell’occasione il 29enne l’avrebbe accarezzata nelle parti intime e lei, poco lucida perché aveva assunto alcolici, non era riuscita ad allontanarlo. Poi avrebbe riferito tutto ad un ex fidanzato, che all’epoca aveva 22 anni. Tra il 22enne e il 29enne (che nel 2012 aveva 24 anni) era scoppiata una lite finita, stando al più giovane, con un pugno in faccia a suo carico. Il pugno aveva causato una frattura al naso e alla mano del 22enne, con una prognosi di 40 giorni. Erano partite le prime denunce: quella per violenza sessuale da parte della giovane e per lesioni da parte dell’ex. Sempre il 22enne aveva sostenuto poi che il napoletano, incontrandolo per le vie di Castelfidardo, lo aveva minacciato con frasi «Ti faccio sparare se non ritiri la querela». Così la terza denuncia per minacce. La vicenda arrivò in tribunale.

«La fine di un incubo – ha commentato il 29enne, tramite il suo avvocato, che nel frattempo è tornato a vivere a Napoli – ogni volta che tornavo a Castelfidardo mi sentivo additato e avevo paura per cose che non ho mai fatto». Durante il processo il 29enne si è sempre difeso dicendo che non aveva abusato dell’amica ma si era recato in auto solo per sapere come stava. Le lesioni all’ex erano scaturite perché era stato aggredito per primo. La 20enne, che oggi ha 25 anni, e il suo ex fidanzato si erano costituiti parte civile nel processo, rappresentati dall’avvocato Andrea Tassi, chiedendo come risarcimento danni 5 mila euro lei e 50mila euro lui.