FANO – Il coraggio di cinque donne che superano la barriera della paura, dell’isolamento e della sudditanza psicologica. Dicono basta e vanno in questura a denunciare.
Cinque casi di violenze in famiglia e atti persecutori negli ultimi mesi. I poliziotti del commissariato di Fano hanno proceduto sia penalmente che amministrativamente nei confronti di 5 uomini, tutti italiani residenti a Fano, responsabili in 4 casi di maltrattamenti in famiglia, lesioni e altri reati mentre, in un altro caso di atti persecutori, tutti rivolti contro donne.
In tutti i casi le continue vessazioni subite da mogli o coniugi o conviventi, avevano condotto le vittime ad un livello di esasperazione e disperazione tale da spingerle a presentarsi agli agenti dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato fanese, diretto dal Vice Questore Stefano Seretti, dove operano poliziotte specializzate nello specifico settore.
Le indagini hanno evidenziato il clima di assoluta ansia e timore vissuto nella quotidianità dalle donne, caratterizzata da continui atteggiamenti prevaricatori, minacce, umiliazioni, privazioni e scatti d’ira fino a sfociare in vere e proprie aggressioni fisiche e, in un caso, anche in violenza sessuale.
Le indagini hanno portato a segnalare quattro uomini all’Autorità Giudiziaria per i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, percosse, lesioni, violenza sessuale, minacce aggravate. Il Tribunale di Pesaro ha emsso 4 misure cautelari di cui un divieto di avvicinamento, un allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento, una custodia cautelare in carcere e un allontanamento d’urgenza dalla casa familiare con custodia in un luogo di cura.
Nel quinto caso, gli elementi scaturiti dagli accertamenti degli agenti, consistenti in prevaricazioni, pedinamenti e offese vissute da una donna in fase di separazione coniugale, hanno portato all’emissione del provvedimento amministrativo dell’ammonimento del Questore, che impone all’autore di queste prevaricazioni di tenere una condotta conforme alla legge, altrimenti scatterebbe la denuncia d’ufficio per il reato di atti persecutori.
I poliziotti evidenziano il coraggio delle vittime nel segnalare i fatti, nonostante le difficoltà dovute alle minacce e all’isolamento alle quali le stesse erano state costrette, unica via per interrompere la spirale di sopraffazioni e violenze e permettere alle stesse di tornare a condurre un’esistenza normale.