JESI – «Mia figlia mi ha chiamata in lacrime. Dei ragazzi, sul suo stesso treno, avevano appena aggredito e buttato fuori dal vagone un controllore che voleva multarli perché non avevano pagato il biglietto».
Così una mamma jesina racconta la disavventura vissuta ieri sera, 14 settembre, dalla figlia 19enne e da altre quattro sue amiche coetanee, a bordo di un treno regionale che doveva portarle a Senigallia dove poi avrebbero raggiunto la discoteca Mamamia.
«Erano le 23.15 – continua il genitore che chiede di rimanere anonimo per tutelare la figlia – aveva assistito ad un brutto episodio ed era molto dispiaciuta perché non era riuscita a prendere le difese di quel lavoratore. Mi ha raccontato che in treno c’erano dei ragazzi, tutti di colore, saranno stati 6 o 7, tra i 20 e i 25 anni, una banda. Avevano aggredito un controllore che aveva chiesto loro il biglietto e che li stava multando perché non lo avevano. Gli hanno tirato del vino, lanciato sputi e anche mozziconi di sigarette. Arrivati a Marzocca lo hanno spintonato via dal vagone. Lei dopo ha chiamato anche la polizia».
La 19enne era salita con le sue amiche alla stazione di Jesi e a Falconara hanno preso un altro treno diretto a Senigallia. L’aggressione a cui hanno assistito è avvenuta in quel tratto.
«Si incita all’utilizzo dei mezzi pubblici per evitare incidenti soprattutto il sabato sera – commenta la mamma della 19enne – poi accadono queste cose che non ti fanno viaggiare sicuro nemmeno in treno. Come dobbiamo fare per stare tranquilli? Certi treni non hanno nemmeno l’acqua nei bagni».
Fino ad oggi non risultavano denunce arrivate dal diretto interessato alla polizia. Il dipendente di Trenitalia non era un capotreno, quello solitamente che viaggia a bordo per controllare i biglietti e la sicurezza del mezzo, ma era una figura detta di protezione aziendale, che fa da filtro e si accerta che chi sale sul convoglio abbia un biglietto. Il dipendente ha avvisato il suo referente a fine turno di quello che era accaduto.