LORETO e OSIMO – Sono stati bloccati e controllati dai carabinieri in turno perlustrativo in zona, intervenuti proprio per un furto avvenuto all’interno del supermercato “Sì con te” di Loreto ieri, 24 maggio. All’uscita hanno fermato due giovani che si stavano allontanando in fretta a bordo della propria Alfa Romeo 147, dopo aver asportato dagli scaffali dell’esercizio commerciale articoli vari per l’igiene personale e generi alimentari.
I Carabinieri hanno denunciato per furto una giovane coppia di etnia rom, M.M., 19 anni, e Z.A., 20 anni, incinta, entrambi nati e residenti in Romania ma di fatto domiciliati in un campo nomadi di Chieti, nullafacenti e noti alle forze dell’ordine. All’interno della borsa della donna hanno rinvenuto la merce alimentare sottratta al supermercato e non pagata alle casse del valore complessivo di 150 euro che è stata recuperata e restituita al titolare e gestore del negozio. Nel bagagliaio dell’auto poi c’erano tremila euro di altra merce di cui la coppia non era in grado di giustificarne il possesso, tutto sottoposto a sequestro. Al termine degli ulteriori accertamenti di rito, i due sono stati denunciati per furto aggravato in concorso e posti in stato di libertà, tenuto conto dell’avanzato stato di gravidanza della donna. A carico dei due soggetti è stata anche inoltrata alla Questura di Ancona una proposta per l’irrogazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio per tre anni dai Comuni di Loreto e Castelfidardo.
Segnalati per detenzione illegale per uso personale di sostanza stupefacente due giovani studenti osimani, C.R., 20 anni, incensurata, e G.D., di 17, pregiudicato tossicodipendente. Sono stati visti dalla Radiomobile camminare ai margini della statale 16 a Monte Camillone tra Osimo Stazione e Castelfidardo. Fermati e identificati, sono stati sottoposti a perquisizione personale e trovati in possesso di mezzo grammo di eroina e di un grinder contenente residui di marijuana nascosti nei loro zaini. Quando sono stati fermati hanno detto che quella droga serviva per il fabbisogno personale, rifiutandosi di collaborare ulteriormente. Per il minorenne sono stati chiamati i genitori per l’affidamento.