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Pesaro, detenuta aggredisce due agenti e un medico in infermeria

A denunciarlo è il Sappe, il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria. Capece e Silvestri. «Tutto questo succede per la carenza di personale, si intervenga»

PESARO – Detenuta aggredisce le agenti penitenziarie e il medico. A denunciarlo è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, per voce del Segretario Regionale delle Marche Nicandro Silvestri.

«Nel pomeriggio di giovedì, una detenuta nordafricana di 36 anni, che si era già resa protagonista di diversi episodi di intolleranza e violenza tra le sbarre, è improvvisamente andata in escandescenza nell’infermeria, ha preso dalla scrivania un oggetto minacciando ed inveendo contro il medico ed alcune agenti. Le ha prima colpite con calci e pugni ma le poliziotte sono stati brave a bloccarla, salvaguardando la propria e l’altrui incolumità. L’intervento è riuscito solo dopo diversi tentativi, vista la struttura fisica della detenuta ed il suo forte stato di agitazione e della sua aggressività.

La detenuta, come detto, si è resa protagonista di gravi forme di intolleranza e violenza già altre volte, contro le poliziotte ed anche le altre detenute, ed ha diversi procedimenti disciplinari a suo carico proprio per questi motivi. Disconosce l’Autorità degli operatori penitenziari e il rispetto delle regole minime di civile convivenza, per cui è auspicabile un intervento da parte degli organi competenti affinché detenute di questo calibro, siano ristrette in apposite sezioni a regime cd chiuso».

Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, «si tratta di un grave episodio. Tutto ciò è sintomatico della grave carenza di sicurezza dovuta sempre alla scarsa presenza di personale. Fino a quando la polizia penitenziaria deve subire queste aggressioni? Certi detenuti e detenute evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono. Ed è grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria».

Il Sappe sollecita Ministro e Capo Dap a intervenire: «Questa di Pesaro è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di detenuti ai danni di appartenenti alla Polizia penitenziaria. Alle colleghe contuse va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare la detenuto violenta. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie».