PESARO – Con la scusa di un viaggio insieme, prendono i documenti della zia per aprire dei conti correnti e accedere a finanziamenti.
La storia è quella di due nipoti di circa 55 anni accusate di truffa, sostituzione di persona e falso. L’avvocato Luca Garbugli rappresenta la parte offesa.
Secondo l’inchiesta le nipoti si sarebbero fatte consegnare con “artifici e raggiri” i documenti, con la scusa di utilizzarli per prenotare un viaggio tutti insieme.
Una volta avuta la carta di identità, le nipoti hanno mantenuto la firma della zia, ma ci ha apposto la loro foto. A turno. Tutto questo per aprire un conto in banca sul quale era stato appoggiato un finanziamento da 7.800 euro e un altro conto con finanziamento da 7000 euro. «I soldi servivano per una vacanza da sogno in Spagna – spiega Garbugli – e altre spese. Ma ben presto la zia 68enne si è accorta delle rate. Ed è scattata la denuncia. Che ha permesso di scoprire che dietro la truffa c’erano le nipoti».
Mercoledì il giudice ha condannato le sorelle a 6 mesi con pena sospesa, ma a patto che risarciscano la zia di 8 mila euro.