FABRIANO – Cerca di risparmiare sull’assicurazione dell’auto, ma viene truffata. I carabinieri della stazione di Cupramontana, che dipendono dalla Compagnia di Fabriano, hanno denunciato, per truffa in concorso, una donna nata e residente a Napoli, di 30 anni, e un uomo originario del Bangladesh di 47 anni anch’egli residente a Napoli. Vittima una donna di 26 anni di Cupramontana. I due truffatori si sono spacciati per i titolari di un’agenzia assicurativa automobilistica. Così, dopo una veloce trattativa online, la giovane versa 400 euro per la sua nuova polizza assicurativa per la macchina. Attende alcuni giorni, ma a casa non è mai arrivata la relativa documentazione. Si è così recata presso i carabinieri della stazione locale che hanno avviato le indagini e individuati i responsabili.
Truffe, ecco l’iniziativa tra Carabinieri e Diocesi Fabriano-Matelica
In questi giorni l’argomento truffe online è molto sentito dalla popolazione. In accordo con la Diocesi di Fabriano-Matelica, l’Arma dei Carabinieri ha firmato un protocollo per mettere in atto una serie di strumenti per aiutare giovani e non a difendersi da questo fenomeno. Il capitano della Compagnia di Fabriano, Mirco Marcucci, insieme al vescovo, mons. Francesco Massara, hanno così dato vita al progetto che vede la presenza dei militari al termine delle Messe domenicali per fornire alcuni consigli pratici per prevenire le truffe.
Nei giorni scorsi si è tenuto l’incontro presso la parrocchia Madonna della Misericordia di Fabriano. Seguiranno altri appuntamenti. L’incontro che i carabinieri di Fabriano hanno fatto in parrocchia, alla Misericordia, è stato molto partecipato: c’erano quasi 200 persone ad ascoltare il luogotenente Giuseppe Alesci, comandante della Stazione di Fabriano, che ha raccontato le modalità delle nuove truffe in circolazione e il modo con cui potersi difendere. «È stato tutto molto interessante: vedere come gente di tutte le fasce d’età si è fermata per ascoltare, è stato un bel segnale di comunità. Alla fine dell’incontro, ho testimoniato, che non c’è età per essere truffati», racconta il parroco, don Umberto Rotili. «Non è qualcosa che riguarda soltanto gli anziani perché io stesso ho subìto una truffa telefonica e sono stato vittima di un raggiro in maniera così circostanziata e oculata che mi ha fatto perdere una somma di denaro. È successo più di dieci anni fa. In due giravano per le case, dicevano che avevano figlia malata. Ho versato denaro per le figlie pari a 400 euro, ma era tutto falso. Poi sono risalito a loro tramite Postepay e a seguito di processo (non sono stato l’unica vittima a denunciare l’accaduto), sono stato arrestati e condannati. Per fare ciò mi sono recato dai carabinieri e ho denunciato senza vergogna, senza nascondermi. È importantissimo potersi rivolgere alle forze dell’ordine per avere un aiuto concreto su come comportarsi. Ringrazio il capitano Mirco Marcucci che ha tanta disponibilità anche riguardo a diverse situazioni che mi hanno visto coinvolto soprattutto nella gestione di alcuni giovani presso il nostro oratorio. Ci tengo tantissimo che i nostri spazi siano luoghi sicuri, liberi da bullismo, violenza, dipendenza: tutti possono trovare il loro spazio pulito. Ragazzi sicuri, famiglie tranquille, quindi, grazie anche ai volontari e alla presenza delle forze dell’ordine», ha concluso.