Attualità

Dal campo di gioco alla macchina da presa: l’allenatore Ernesto Vagnoni diventa regista

Da due stagioni è il preparatore dei portieri del Castelfidardo, in serie D. Nove anni fa ha fondato la Lux Video con cui gira e produce cortometraggi. A Giugno inizierà le riprese di "Oltre il gol", documentario su vizi e virtù del calcio giovanile

L'allenatore regista Ernesto Vagnoni
L'allenatore-regista Ernesto Vagnoni

CASTELFIDARDO – I tifosi del Castelfidardo Calcio hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo nelle vesti di allenatore dei portieri della prima squadra fidardense, che milita nel campionato di serie D, ma l’altra grande passione – e soprattutto professione – di Ernesto Vagnoni è la regia e la produzione di cortometraggi. Nove anni fa ha fondato la “Lux Video”, una società che realizza film e video con tematiche sociali e di attualità. A Febbraio è uscito il suo ultimo lavoro dal titolo “Like” sui rischi dei social network tra i più giovani.
«Il titolo “Like” vuole sottolineare la facilità con cui, a volte, i ragazzi mettono il “mi piace” ad alcuni post pericolosi – spiega Ernesto Vagnoni – come molti strumenti anche internet se usato male può diventare un’arma. Con questo cortometraggio abbiamo voluto sensibilizzare i ragazzi ad un uso consapevole delle nuove tecnologie e in particolare dei social network. Ringrazio per questo l’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto e le istituzioni locali che hanno creduto nel progetto dandoci la possibilità di produrre il film e distribuirlo nelle scuole».

Com’è nata la tua attività di regista e produttore?
Ho questa passione fin da quando ero ragazzo, poi mi sono fatto le ossa lavorando per tre anni come operatore tv per un’emittente locale. Col tempo mi sono reso conto che attraverso i video riuscivo a comunicare ed esprimere al meglio le mie idee, così è nata l’idea di utilizzare la telecamera per mandare dei messaggi. Ho poi fatto tesoro della mia conoscenza dei ragazzi maturata nei settori giovanili (sette anni alla Sambenedettese, ndr) per fare dei documentari che riguardano la violenza, il bullismo e l’alcolismo, che affrontano problemi e tematiche d’attualità. Abbiamo collaborato con gli oratori che sono diventati luoghi di incontro e di creatività e dove si può imparare un mestiere. E così ho fondato nove anni fa la Lux Video e il mio primo lavoro è stato un documentario dal titolo “Quello che i genitori non sanno”».

Ernesto Vagnoni con la divisa del Castelfidardo, di cui è preparatore dei portieri

Come concili l’attività sui campi di calcio con quella di regista?
«Sono fortunato perché ho un socio come Andrea Giancarli che segue da vicino la nostra attività e riesco a rapportarmi con lui su ogni tipo di problematica. Poi attorno alla realizzazione di un cortometraggio lavorano tante persone, circa 22 professionisti tra direttore della fotografia, truccatrici, ecc. Spesso concentro la maggior parte del lavoro dopo la fine del campionato di calcio. A Giugno ad esempio inizieremo le riprese di un nuovo lavoro che si chiamerà “Oltre il gol”, abbiamo già fatto la prima parte dei casting per trovare i protagonisti dei personaggi più giovani e tra pochi giorni ne inizieremo altri tre dedicati agli adulti. Le riprese dureranno due settimane e stavolta farò anche il regista».

Di cosa parlerà questo tuo nuovo lavoro?
«Come dice il titolo –“Oltre il gol”– cercherò di guardare cosa c’è dietro il mondo del calcio giovanile, indagando su come i ragazzi, gli allenatori, i dirigenti e i genitori vivono questa realtà. Come detto farò anche il regista perché è un progetto che ho scritto io e ho avuto in questi anni un punto di vista privilegiato per constatare aspetti positivi e negativi del calcio giovanile. Ne ho viste di cotte e di crude: genitori che vorrebbero far diventare il proprio figlio un campione mentre rischiano solo di fare il suo male, procuratori senza scrupoli, allenatori concentrati più sul risultato che sulla formazione dei ragazzi, arbitri insultati nei campetti di periferia di gare giovanili. Quando vedo genitori che si comportano da maleducati durante le partite di calcio penso che prima o poi il bambino farà le stesse cose. Lo sport deve insegnare cos’è la disciplina, il sacrificio perchè queste cose rimangono nella vita, serviranno in ogni campo. Una cosa che ripeto ai miei allievi è che l’avversario è fondamentale per migliorare noi stessi, senza di lui non ci sarebbe un confronto.
Sono contento perché pur parlando anche di verità scomode ho trovato società e persone che hanno creduto nel mio progetto finanziandolo, come il Pineto Calcio, il gruppo Marconi di Porto D’Ascoli e anche un’azionista dell’Ascoli Calcio. Sono molto orgoglioso di questo lavoro e una volta terminata la produzione spero di poterlo portare presto anche qui a Castelfidardo».