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Fabriano, debiti fuori bilancio: l’opposizione va all’attacco

A far discutere sono due temi: il centro vaccinale e il debito fuori bilancio per l’ex dirigente settore Assetto del Territorio il cui contratto era stato revocato

Il consiglio comunale di Fabriano (Foto di repertorio)

FABRIANO – In consiglio comunale a Fabriano è stato approvato a maggioranza il bilancio consolidato 2020 (scaduto a settembre, si era deciso, in Prefettura, di approvarlo entro il 20 novembre, invece il voto è arrivato la scorsa settimana). A far discutere, però, sono due temi: il centro vaccinale e il debito fuori bilancio per l’ex dirigente settore Assetto del Territorio il cui contratto era stato revocato. L’opposizione insorge.

Il parere dell‘opposizione

«La variazione al bilancio era stata approvata in precedenza con i soli voti della maggioranza. Poi è stato inserito all’ordine del giorno il pagamento di un debito fuori bilancio in conseguenza di una sentenza del Tribunale di Ancona, Sezione Lavoro, divenuta esecutiva. Ciò sancisce e certifica la sconfitta del Comune di Fabriano nella revoca dell’incarico al penultimo dirigente del settore Assetto del territorio, (Vincenzo Capaldo, ndr) da parte del sindaco con proprio atto il 21 settembre 2020», ha attaccato il capogruppo del Pd, Giovanni Balducci.

Una questione che va avanti da tempo. «Il Tribunale – prosegue Balducci – ha riconosciuto l’illegittimità della revoca riconoscendo all’ex dirigente il risarcimento del danno economico e gran parte delle spese legali per un importo complessivo di oltre 96mila euro. Il dirigente è stato revocato ingiustamente; le ragioni a supporto della tesi del sindaco giudicate in pratica arbitrarie, immotivate ed ingiustificate. I cittadini pagheranno di tasca propria».

A fargli eco, il consigliere Andrea Giombi. «Al momento del voto il sindaco non ha neppure partecipato alla votazione. La controversia è oggetto di appello, ma ad oggi l’Amministrazione ha votato il riconoscimento di tale debito in ragione della provvisoria esecutività della sentenza di primo grado». Sul centro vaccinale al Centro Commerciale considerato troppo piccolo per la quantità di somministrazioni che bisognerebbe fare Giombi attacca. «L’amministrazione 5 stelle ha bocciato la mozione del PD per implementare la campagna vaccinale. Si chiedeva di cooperare con Asur e Regione per trovare un locale più adeguato, aumentarne giorni e orari nonché implementare le vaccinazioni con un’unità mobile nelle frazioni». Anche se su questo punto, grazie alla disponibilità di un privato, a breve ci sarà il trasferimento in una sede più idonea e funzionale.

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