Attualità

Decreto sisma, Sorci contro il Parlamento

L'ex primo cittadino fabrianese contro coloro che hanno aggiunto un comma al decreto che rischia di far perdere i benefici della busta pesante a molti cittadini colpiti

Roberto Sorci

FABRIANO – «Questa è pura follia». Non utilizza mezzi termini l’ex sindaco di Fabriano, Roberto Sorci, per un passaggio del Decreto sisma che, di fatto, rischia di rendere inutile l’inserimento della città nel cosiddetto “cratere sismico”. «Un fatto che determina la condizione di disallineamento del Paese reale rispetto al Parlamento. Tutta la politica parlamentare ha gonfiato il petto per aver approvato la legge che ha convertito decreto per aiutare le famiglie colpite dal Terremoto Marche Umbria Lazio. Tutti a dire diamo risposte giuste e rapide a questi nostri concittadini colpiti così duramente, ma in realtà l’intero Parlamento non è riuscito a collegare il cervello con la scrittura. È un’affermazione dura, ma è la verità».

«In fase di trasformazione del Decreto che onestamente, era diciamo ben fatto, le solite manine, che non sanno quello che fanno e non collegano il cervello, hanno introdotto all’art. 48 della Legge 229 del 15 dicembre 2016, i commi 1 Bis e 1 Ter, commi legati alla famosa “Busta pesante”. Ebbene con questa scelleratezza sono riusciti a fare un capolavoro, stravolgendo completamente lo spirito solidaristico del decreto legge del 17 ottobre 2016 n. 189 che aveva introdotto il sostegno ai cittadini residenti nei Comuni interessati dal sisma».

Ebbene «la stupida “manina” ha di fatto trasferito il riferimento della residenza dal cittadino al datore di lavoro, cioè il soggetto sostituto d’imposta. Generando anche un altro casino che se l’impresa non risiede nel cratere o come nel caso di Fabriano, Ascoli, Macerata, Spoleto, non ha subito danni, il lavoratore dipendente anche se ha la casa distrutta non ha diritto alla richiesta di busta pesante».

Un paradosso che rischia di complicare la vita, non di poco, di molti fabrianesi e non solo. «Per rendere comprensibile a tutti la stupidità compiuta dal Parlamento con questa aggiunta all’art. 48 faccio un esempio pratico. Un qualsiasi cittadino residente ad esempio a Matelica, Cerreto, San Severino (comuni del cratere ), che lavora in un azienda di Fabriano o Sassoferrato o di Ancona non potrebbe richiedere i benefici della busta pesante – quindi la sospensione di rate di mutui e contributi – nonostante siano danneggiati. Pensate ai lavoratori della sanità residenti nel cratere dipendenti dall’azienda sanitaria regionale che è locata ad Ancona, per come è scritto il testo, non potrebbero richiedere questi benefici. Alla faccia della solidarietà del Paese».

Secondo l’ex Primo cittadino, «dovrà essere il ministero dell’Economia attraverso l’Agenzia delle Entrate, così almeno si dice, a intervenire per sanare questa incomprensibile norma. Nel frattempo, i cittadini e le imprese devono ancora subire l’incapacità di un Parlamento che neanche capisce quello che approva. Veramente siamo alla follia».