OSIMO – Sono aumentati in maniera esponenziale in pandemia gli acquisti online degli italiani che, se non particolarmente attenti, rischiano di cadere nei tranelli di truffatori. Sono oltre un centinaio le denunce per truffe e-commerce ricevute nel corso del 2020 dagli agenti del Commissariato di Osimo diretti dal dottor Stefano Bortone e in molti casi, dopo lunghe e complesse indagini, gli autori degli espedienti e raggiri che hanno indotto in errore le povere vittime, con perdita anche di ingenti somme di denaro, sono stati scoperti e deferiti all’Autorità giudiziaria. Oggetti acquistati a buon prezzo che non saranno mai ricevuti dall’acquirente, che magari anticipa anche le spese di spedizione, o beni che vengono recapitati ma assolutamente differenti da quelli descritti negli annunci pubblicati nei portali di acquisti online. Molte sono anche le truffe che i malviventi riescono a portare a segno con la collaborazione della vittima. Per questo tipo di truffe, il truffato è il venditore del bene.
Il modo di operare dei truffatori
La dinamica è pressoché sempre la stessa: sul sito i venditori indicano la loro utenza telefonica, vengono contattati dal potenziale acquirente smanioso di accaparrarsi subito l’acquisto e di pagarlo tramite accredito della Postepay del venditore che si porta al primo sportello automatico utile e, guidato telefonicamente dall’acquirente per ricevere l’accredito della somma pari al prezzo del bene, in realtà accredita quella somma, anche diverse volte, perché gli viene chiesto di ripetere l’operazione non andata a buon fine, sulla carta prepagata del malvivente. Quando si rende conto dell’inganno, è troppo tardi. In una delle ultime denunce trattate, la vittima aveva inserito su un noto portale di compravendite online un annuncio con cui proponeva la vendita di una marmitta usata. Poche ore dopo è stata contattata telefonicamente da una persona che si dichiarava interessata all’acquisto che voleva concludere in giornata, impegnandosi ad inviare un corriere per ritirare l’oggetto. Quindi ha proposto di pagarlo subito e ha invitato la vittima ad andare in uno sportello bancoposta. Telefonicamente gli ha dato indicazioni sui codici da digitare per ricevere il prezzo della marmitta ma in realtà la giovane vittima non faceva altro che trasferire somme di denaro all’infido truffatore che in men che non si dica è riuscito a farsi accreditare quasi mille e 500 euro. Di solito, le persone che commettono questo tipo di reati sono truffatori seriali, persone esperte, senza scrupoli che vivono quasi esclusivamente dei proventi delittuosi. Il consiglio della Polizia è di non fidarsi troppo e contattare immediatamente le Forze dell’ordine nel caso di movimenti sospetti sui propri conti.