FABRIANO – Appartamenti della Diocesi di Fabriano-Matelica dati in comodato gratuito a tre famiglie della città della carta a rischio sfratto. «Un gesto spontaneo per andare incontro alle esigenze impellenti acuite dalla pandemia da covid-19», commenta l’Amministratore Apostolico, mons. Francesco Massara. Ed è solo una delle iniziative messe in piedi in questi due lunghi mesi caratterizzati dal coronavirus tramite la Caritas diocesana e tanti volontari, a partire dal Cisom, Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta sezione di Fabriano.
Grazie al contributo della Cei, 30 mila euro, «si è proceduto alla consegna dei pacchi alimentari, consegna di oltre 1.000 mascherine. Con la Caritas nazionale abbiamo ottenuto la donazione di molte tessere ricaricabili per fare la spesa e sono state donate a 400 famiglie di Fabriano; 50 di Matelica; 70 di Sassoferrato; 30 di Cerreto D’Esi. Attraverso la casa accoglienza abbiamo pensato ai senza tetto a Fabriano e Cerreto D’Esi», racconta il direttore Caritas, don Marco Strona. «Abbiamo sostenuto l’associazione Quadrifoglio per la gestione del Social Market e aiutato nove famiglie di giostrai che ci sono state segnalate a livello nazionale. Ringrazio il Cisom per averci aiutato con i suoi volontari in tantissime nostre attività», ha concluso.
L’Amministratore Apostolico della diocesi Fabriano-Matelica, nonché vescovo della diocesi Camerino-San Severino Marche, mons. Massara ha incontrato ieri, 13 maggio, tutti i parroci della città ed effettuato una nuova donazione pari a 10mila euro. «Ho chiesto ai parroci di segnalare costantemente le situazioni di difficoltà perché oltre ai problemi economici, sono molto preoccupato per il risvolto psicologico. Abbiamo attivato uno sportello dedicato perché – conferma Massara – abbiamo notato un forte disagio legato ai rischi per la perdita di lavoro e, quindi, non poter far fronte alle necessità della propria famiglia. È un momento molto delicato e dobbiamo prevenire eventuali gesti inconsulti. Aiutiamoci perché la gente va sostenuta, camminiamo con loro. E il covid-19 ha acuito questa situazione. È fondamentale che la Caritas continui a svolgere il grande lavoro di supporto e vicinanza, in modo concreto, in collaborazione con altre realtà quali il Cisom. Collaboriamo tutti, ciascuno nelle proprie caratteristiche, ma senza metterci a fare concorrenza, altrimenti ci disperdiamo. Non serve il campanilismo. Il vescovo è a disposizione per aiutare tutte le famiglie, nessuna deve avere la mancanza di cibo o difficoltà a pagare le bollette. Lo chiedo anche agli imprenditori di farsi carico di queste problematiche, non cadiamo nel campanilismo che non serve a nessuno», ha concluso mons. Massara.