ANCONA – Avrebbe fatto l’assicuratore durante gli orari di ufficio, la procura chiede la condanna ad un anno e otto mesi per il dipendente comunale assenteista. Oggi la richiesta del pm Andrea Laurino nel processo che vede come imputato un 61enne per truffa aggravata e false attestazioni nell’utilizzo del badge. L’uomo era finito al centro di una indagine della guardia di finanza, nel 2015. Dopo una sospensione di otto mesi dal posto di lavoro il Comune lo aveva licenziato senza preavviso. Secondo l’accusa, il dipendente smarcava il cartellino andando al lavoro per poi riuscire e occuparsi della sua seconda attività, quello di assicuratore, che svolgeva in due centri urbani dell’hinterland anconetano. Contestate irregolarità per 318 giorni su 431 monitorati dalle fiamme gialle.
La sentenza è attesa per il prossimo 16 novembre. Difeso all’avvocato Francesca Di Ciommo, che ha optato per il rito abbreviato, l’ex dipendente comunale ha sempre respinto ogni addebito e ha avviato un procedimento davanti al giudice del lavoro per riottenere il suo posto. Il Comune, che si è costituito parte civile con l’avvocato Gianni Fraticelli, ha chiesto 6mila e 400 euro come risarcimento per le ore pagate come lavoro ma non effettuate e, in caso di condanna, chiederà anche un risarcimento per il danno all’immagine dell’ente pubblico.