FABRIANO – Dipendenti del comune di Fabriano sul piede di guerra. Le organizzazioni sindacali, in modo unitario, convocano l’Assemblea generale dei dipendenti e chiedono il rispetto degli accordi per la dignità dei dipendenti e dei cittadini.
Dura nota congiunta da parte delle segreterie provinciali FP CGIL – CISL FP – UIL FPL e la Rappresentanza Sindacale Unitaria del Comune di Fabriano. «Le parti sindacali in questi anni hanno tentato tutti gli approcci, sia amministrativi che con l’esecutivo, per chiedere ed ottenere il giusto e legittimo rispetto degli accordi sindacali firmati e siglati dalla Giunta comunale precedente finalizzati a riconoscere la remunerazione di performance e produttività ai dipendenti del comune di Fabriano. Performance degli anni 2014 e 2015 quale parte delle risorse del loro trattamento economico indirizzato anche a progetti di miglioramento dei servizi comunali con precisi obiettivi e tempistiche per la loro realizzazione, il tutto già svolto e realizzato. Realizzazione ormai da anni certificata, ma i relativi compensi non sono stati liquidati», si legge nella nota stampa.
Nonostante le proposte formulate dalla parte sindacale, «tutte snobbate negli ultimi cinque anni dalle Amministrazioni, compresa l’attuale, si è preferito far finta di nulla proseguendo ad applicare un contratto in tutte le sue parti, con l’unica eccezione di non pagare (per ben tre anni) la produttività ai dipendenti». Da qui, quindi, la decisione delle Rsu e dei sindacati di categoria di promuovere un ricorso da parte dei lavoratori contro il comune di Fabriano, in attesa del suo corso legale.
«La questione si è poi riproposta con la contrattazione dell’anno 2017 per cui, ad annualità ormai abbondantemente conclusa, era pronta una ipotesi di accordo per la ripartizione delle risorse contrattate a livello di Amministrazione con la finalità di rispondere più efficacemente alle problematiche esistenti e riconoscere una retribuzione proporzionale al merito. La motivazione da parte dell’Amministrazione per cui non verrebbero erogate queste legittime risorse destinate al personale dipendente è legata ad errori da parte dei dirigenti e responsabili competenti nella predisposizione di atti nell’anno 2010. Ben 9 anni fa! Ci troviamo oggi al paradosso per il quale chi ha lavorato deve pagare gli errori, rilevati dal servizio ispettivo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e chi invece ha sbagliato nella predisposizione degli atti propedeutici alla destinazione delle risorse per la contrattazione integrativa, ha comunque percepito premi di performance. Un mondo “alla rovescia”, del tutto incomprensibile», proseguono le parti sociali.
Per quest’ultime, «l’unica soluzione alla vertenza è che venga corrisposto quanto spettante ai lavoratori senza ulteriori rinvii e senza dover far pagare ai cittadini fabrianesi spese legali per inutili e ulteriori ricorsi che confermerebbero che a un contratto seguono obbligazioni per la parte che deve erogare le prestazioni e il pagamento del corrispettivo concordato per la parte che ne beneficia».
Nonostante si tratti di una questione passata, dunque della precedente Amministrazione comunale, le organizzazioni sindacali non lesinano critiche anche all’attuale Esecutivo. «A ciò si aggiunga che la carenza di personale è ormai insostenibile e alcune sedi di lavoro non sono a norma, con dipendenti “ammucchiati” in poche stanze. A più di un anno dalle elezioni ci attendevamo da questa Amministrazione maggiore attenzione per i dipendenti e una riorganizzazione degna di questo nome che migliori il servizio al cittadino, il quale riesce a funzionare esclusivamente per merito del personale dipendente».
Da qui, quindi, la decisione delle organizzazioni sindacali e Rsu di convocare l’Assemblea generale dei dipendenti e interpellare direttamente il Consiglio comunale «proprio perché le questioni coinvolgono, nelle decisioni, sia questa maggioranza di governo della città e sia la attuale minoranza che prima governava la cittadina fabrianese. Sono evidenti le responsabilità che non possono certamente essere sottaciute o nascoste».